PIGAULT-LEBRUN, Charles-Antoine-Guillaume Pigault de l'Èpinoy, detto
Romanziere francese, nato a Calais l'8 aprile 1753, morto a La Celle-Saint-Cloud il 24 luglio 1835. Spirito irrequieto e avventuroso, interruppe presto gli studî per arruolarsi nella marina inglese, alla quale poi preferì una vita errabonda e sregolata, provocando, con le ire paterne, una lettre de cachet. Due anni di carcere e uno in servizio da gendarme non bastarono a correggerlo; sicché fu di nuovo imprigionato; ma questa volta riuscì a evadere e a rifugiarsi in Olanda. Agli albori della Rivoluzione, riapparve in Francia, prima in una compagnia di comici, più tardi tra i combattenti di Valmy. Dal 1806 al 1824 ebbe un modesto impiego nell'amministrazione delle saline.
Dalle sue agitate vicende il P.-L. trasse materia per commedie e drammi, come Charles et Caroline (1790) e La lettre de cachet (1831). Scrittore fecondo, vivace, originale, e talvolta licenzioso, il P.-L. si affermò come romanziere con l'Enfant du Carnaval (1792), ch'ebbe un clamoroso successo per gli attacchi contro il vecchio regime. Seguirono altri romanzi, circa 70 volumi, in parte vietati sotto la Restaurazione e il Secondo Impero. Notevoli: Les Barons de Felsheim (1798-1799, voll. 4); Angélique et Jeanneton (1799); Mon oncle Thomas (1800); La Folie espagnole (1801); Monsieur Botte (1802), considerato il suo miglior lavoro.
Ediz.: Øuvres de P.-L., Parigi 1822-1824 (20 volumi, rimasta incompleta).