PIETROASA
Località moderna della Romania situata ai piedi dei Carpazi, nella provincia di Muntenia, ad O della città di Buzǎu. Nel centro del villaggio si vedono gli avanzi di un castrum romano, costruito in pietra, con una malta frammista a resti di cocci e mattoni. Non vi sono stati fatti scavi, eccettuate alcune sommarie trincee di saggio intorno all'anno 1866. La località è celebre però per la scoperta casuale di un grande tesoro del IV sec. d. C. avvenuta nell'anno 1837, in una cava di pietra dei dintorni. Il tesoro consiste in vasi, fibbie, collane, tutto in oro, nella maggior parte lavorato con pietre preziose di varî colori nelle tecniche à cabochons e cloisonné.
Al momento della scoperta il tesoro era composto di circa 22 pezzi che, dopo le distruzioni effettuate clandestinamente dagli scopritori, si sono ridotti a 12 e cioè: quattro fibbie in forma di aquile (d'onde il nome popolare di "chioccia coi pulcini" dato all'intero tesoro), due tazze di forma poligonale con anse modellate a guisa di felini, un'oinochòe, una patera decorata da figure di divinità classiche e barbariche a rilievo, un'altra più grande ma ornata soltanto da motivi geometrici semplici, una collana semplice, un'altra ornata da granate e una terza d'oro massiccio, con iscrizione runica. Il peso totale è di quasi 19 kg. Entrati fin dall'inizio nel Museo Nazionale di Antichità di Bucarest, questi oggetti vennero trasferiti durante la prima guerra mondiale a Mosca, dove rimasero fino al 1956, quando lo Stato sovietico li restituì al Governo romeno. Il tesoro di P., di un'arte romana barbarizzata, è generalmente attribuito ai Visigoti di Atanarico, i quali l'avrebbero sotterrato presso i Carpazi al momento della loro fuga dinanzi all' invasione unna dell'anno 376.
Bibl.: A. Odobescu, Le trésor de Pétroasa, Parigi 1889-1900; L. Matzulevisch, Byzantinische Antike, Studien auf Grund der Silbergefässe der Ermitage, Berlino-Lipsia 1929, pp. 123-137; C. J. S. Marstrander, De gotiske runenminnesmaerker, in Norsk Tidskrift for Spragvidenskap, III, 1929, p. 60 ss.; H. Arntz-H. Zeiss, Die einheimischen Runendenkmäler des Festlandes, Lipsia 1939; M. Isbasescu, Inscriptia de pe colanul din tezaurul de la Pietroasa, in Rev. de filologie romanica si germanica, I, 1957, pp. 107-133; E. Vulpe, Tezaure antice, in Studii despre tezaurul restituit de U.R.S.S., Bucarest 1958, pp. 33-56.