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Vèrri, Pietro

Enciclopedia on line
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Economista e letterato (Milano 1728 - ivi 1797), figlio di Gabriele; fratello di Alessandro e di Carlo. Uomo d'assai varia cultura e di notevole indipendenza di pensiero, tipico rappresentante del riformismo settecentesco, dotato di senso del limite e del concreto, V. legò il suo nome alla costante lotta per lo sviluppo delle forze produttive della Lombardia, quale effetto della auspicata abolizione di ogni vincolismo all'interno del paese.

Vita

Allievo dei gesuiti a Monza, dei barnabiti a Milano, degli scolopi a Roma e nuovamente dei gesuiti a Milano e a Parma, dal 1750 membro dell'Accademia dei Trasformati di Milano, fu per breve tempo (1759-60) ufficiale austriaco e partecipò alla guerra dei Sette anni. Si dedicò poi ben presto allo studio della struttura economica dello stato lombardo, non disgiungendo da esso l'interesse per questioni teoriche più ampie, d'argomento prevalentemente morale. Risalgono a tale periodo (1763) il Saggio sulla grandezza e decadenza del commercio di Milano sino al 1750 e le Meditazioni sulla felicità; la sua attività pratica intanto veniva indirizzata al fine di ottenere la riforma del sistema delle ferme, cioè degli appalti delle imposte indirette. Consigliere dell'apposita giunta di riforma (1764), ottenne (1770) che gli appalti passassero all'amminitrazione diretta del governo. Al centro della Società dei Pugni, amministratore e redattore principale del Caffè (1764-66), stimolò C. Beccaria a scrivere Dei delitti e delle pene, l'aiutò a stendere il libro, scrisse a nome di lui, insieme col fratello Alessandro, la Risposta alle critiche del p. A. Facchinei. Nei successivi trent'anni della sua vita occupò numerosi uffici pubblici: dopo quelli già ricordati a proposito delle ferme, fu vicepresidente (1772) e poi presidente (1780) del Magistrato camerale, consigliere intimo di stato (1783), membro della municipalità repubblicana (1796). Con la Rivoluzione francese (alla quale diede una tiepida adesione) maturò il suo distacco dall'assolutismo illuminato per sostenere la necessità di un regime costituzionale.

Opere

Scrittore brillante e profondo, scrisse inoltre le Memorie storiche sull'economia pubblica dello stato di Milano (1768); le Riflessioni sulle leggi vincolanti (1769); le Meditazioni sulla economia politica (1771); il Discorso sull'indole del piacere e del dolore (1773); le vivaci polemiche Osservazioni sulla tortura (1777; pubbl. 1804); i saggi Ricordi a mia figlia (1777; pubbl. 1854); la Storia di Milano (1783-99; continuata da P. Custodi); ecc. Importante il carteggio (1766-97) con il fratello Alessandro.

Vedi anche
Cesare Beccarìa Beccarìa, Cesare. - Giurista ed economista (Milano 1738 - ivi 1794). Tra i massimi rappresentanti dell'illuminismo italiano, la sua fama è legata al trattato Dei delitti e delle pene (pubblicato anonimo a Livorno nel 1764), che pose le fondamenta della scienza criminale moderna. Beccaria, Cesare fonda ... Il Caffè Caffè, Il Giornale fondato nel 1764 da Pietro Verri, una delle più significative espressioni dell’Illuminismo italiano. Si stampava a Brescia, in territorio veneto, per sfuggire alla censura austriaca. Si propose di scuotere tradizioni e pregiudizi sociali, letterari, scientifici, trattando argomenti ... Alessandro Vèrri Vèrri, Alessandro. - Letterato (Milano 1741 - Roma 1816), figlio di Gabriele; fratello di Pietro e Carlo. Dopo avere studiato giurisprudenza e aver collaborato al Caffè, con una trentina di articoli (alcuni dei quali fieramente rivoluzionarî in materia di diritto e di lingua), si recò a Parigi (con l'amico ... Giuseppe Parini Poeta (Bosisio, od. Bosisio Parini, 1729 - Milano 1799). Ordinato, senza vocazione, prete (1754), accettò il programma dell'Illuminismo e intese la poesia come forza educativa all'«utile», adottando spesso un rigoroso stile neoclassico. Attaccò il torpore morale dell'aristocrazia nel poemetto Il Giorno, ...
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  • BIOGRAFIE in Storia
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  • DEI DELITTI E DELLE PENE
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Vocabolario
vèrro¹
verro1 vèrro1 (ant. vèrre) s. m. [lat. vĕrres]. – Il maschio della specie suina adibito alla riproduzione, cioè il maiale maschio non castrato.
vèrro²
verro2 vèrro2 s. m. [per traslato dalla voce prec.]. – In botanica, nome region. del fungo Boletus satanas (più noto come porcino malefico).
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