SELVATICO, Pietro (Pietro Estense Selvatico)
Storico dell'arte, nato a Padova il 27 aprile 1803, morto ivi il 26 febbraio 1880. Studiò legge nella patria università, ma anche pittura sotto Giovanni Demin e architettura sotto Giuseppe Jappelli. Non pago dei precetti del neoclassicismo, rifece da sé la sua educazione artistica; e già nei primi scritti, pubblicati dal 1836 al 1840, tra i quali son degni di nota quello sull'Architettura padovana nel sec. XIV e quello Intorno alla simbolica figurativa monumentale nelle chiese cristiane, mostrò di saper valutare forme d'arte che i neoclassicisti disprezzavano. Censurò aspramente la Storia della pittura di Giovanni Rosini, ultimo rappresentante della storiografia artistica puramente accademica; propugnò l'abolizione o la radicale trasformazione delle accademie di belle arti. Come presidente dell'Accademia di Venezia, riuscì ad attuarne, almeno parzialmente, la riforma, e vi fece lezioni di estetica e di storia dell'arte.
Descrisse e illustrò compiutamente monumenti veneziani, vicentini, padovani (il meglio di questi studì speciali è nel volume Scritti d'arte, Firenze 1859); pubblicò un'opera Sull'architettura e sulla scultura in Venezia dal medio evo ai nostri giorni (Venezia 1847); compilò le guide di Padova e di Venezia; scrisse opere precettive e discussioni teoriche sull'arte. Raccolse le lezioni dette nell'Accademia di Venezia nella Storia estetico-critica delle arti del disegno (Venezia 1852-56, voll. 2). Da ultimo attese, in collaborazione con Luigi Chirtani e Tito Vespasiano Paravicini, a una vasta opera in tre volumi su Le arti del disegno in Italia (Milano 1877 e segg.).
Bibl.: P. Mugna, Necrologia di P.S., in Archivio veneto, XIX, pp. 189-198; G. Cittadella, Commemorazione di P.S., in Atti del R. Istituto veneto, luglio 1881; C. Boito, P.S. nelle sue lettere, in Nuova Antologia, 16 febbraio 1881; M. Tabarrini, Vite e ricordi d'italiani illustri del sec. XIX, Firenze 1884; L. Venturi, Il gusto dei primitivi, Bologna 1896, p. 266 segg.