SAGREDO, Pietro
– Nacque il 26 luglio 1584, primogenito di Giovanni fu di Pietro, del ramo S. Ternita, e Marina Dolfin di Alvise, a Venezia nella parrocchia di S. Martino, tenuto alla fonte, il 4 agosto, dal medico Giovanni Battista Peranda (Venezia, Archivio storico del Patriarcato, S. Martino, Battesimi, reg. 1, c. 4v). Di rilievo la carriera del padre: podestà a Belluno, bailo a Corfù, duca in Candia, censore, membro del Consiglio dei dieci, consigliere di Venezia, senatore, provveditore generale di Palmanova, dove morì il 19 settembre 1615. Pietro ebbe tre fratelli: Alvise, conte a Zara, rettore a Sitia e a Retimo, senatore, viaggiò sino in Persia, giungendovi alla morte dello scià Abbas il Grande (19 gennaio 1629, Biblioteca del Museo Correr, Provenienze Diverse, C, b. 1053/ 280); Lorenzo verosimilmente religioso; Agostino, senatore, padre di quel Giovanni, ambasciatore e procuratore di S. Marco de supra, noto come autore dell’Arcadia in Brenta.
Il matrimonio con Barbara Zorzi di Giovanni (29 marzo 1606) portò le necessarie aderenze per la carriera politica: uno zio di questa, Alvise di Paolo, fu procuratore di S. Marco de ultra, il fratello Giorgio venne nominato ambasciatore nei Paesi Bassi, Francia e Polonia, mentre la zia paterna, suor Costantina, da badessa ricevette, nel monastero di S. Anna, la professione monacale della scrittrice Arcangela Tarabotti (Medioli, 2015).
Estratta la balla d’oro (4 dicembre 1606), potendo contare sull’appoggio dell’influente famiglia Grimani ai Servi (8 marzo 1610, Biblioteca del Museo Correr, Archivio Morosini-Grimani, b. 531), fu savio agli Ordini, provveditore sopra Conti, provveditore sopra Banchi, esecutore alle Acque, officiale alle Rason nuove, savio alle Decime e, deceduto il padre, senatore. Venne quindi eletto sopraprovveditore alla Giustizia nuova, luogotenente a Udine, depositario al Banco Giro e, il 31 gennaio 1623, entrò nel Consiglio dei dieci. Creato, il 15 marzo 1626, consigliere di Venezia, il 30 dicembre 1628, mentre era del Consiglio dei dieci, fu aggredito con Renier Zen di Giovanni Francesco quando questi fu ferito, nel cortile di Palazzo ducale, da Giorgio Corner, figlio del doge Giovanni (Provenienze Diverse, B, 482, c. 16v). Capitano a Padova (6 ottobre 1629), e poi riformatore dello Studio (28 dicembre 1634) in quella città, portò con sé il nipote Giovanni e lo avviò alla carriera politica, riuscendo a imporlo come ambasciatore in Francia (6 febbraio 1652, ibid., C, 346, c. 7r).
‘Brogliesco’ per vocazione, era cioè abile a tenere le fila per la sua parte politica, non si mosse quasi mai da Venezia, trovando modo di occuparsi di commercio di panni di lana per consolidare il patrimonio familiare (Archivio di Stato di Venezia, Notarile, Atti, reg. 11994, cc. 154v-158r). Il 19 febbraio 1638 gli fu conferita la procuratia di S. Marco de ultra per merito. Prestigiose le nomine successive: per quattro volte savio all’Eresia (5 marzo 1638, 7 luglio 1640, 7 novembre 1647, 7 gennaio 1651), provveditore ai Monasteri (17 aprile 1638, 11 luglio 1642, 4 aprile 1645, 14 gennaio 1650, 24 luglio 1652), riformatore allo Studio di Padova (12 giugno 1638, 15 febbraio 1645, 4 marzo 1649, 22 marzo 1651), provveditore alle Fabriche del palazzo ducale (21 maggio 1649) e deputato alla chiesa di S. Maria della Salute dal 23 febbraio 1651.
Morì «per febre» a Venezia nell’appartamento in Procuratia, il 18 giugno 1653 (Archivio storico del Patriarcato, S. Giminiano, Necrologi, reg. 5). Fu sepolto nel monumento funebre, ora disperso, edificato nella oggi demolita chiesa di S. Ternita (Archivio di Stato di Venezia, Notarile, Atti, reg. 12037, cc. 20v-21r).
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Venezia, Avogaria di Comun, regg. 55 (=V), c. 248r, 90 (=III), c. 256r e v; Dieci Savi alle Decime, bb. 188/6157, 190/7126, 201/11404, 204/12676, 205/12857; Notarile, Atti, regg. 11994, cc. 154v-158r; 11997, cc. 111r-113r; 12037, cc. 20v- 21r; Notarile, Testamenti, b. 1146/292; Venezia, Archivio storico del Patriarcato, Chiesa S. Giminiano, Necrologi, reg. 5, c. 40, alla data 18 giugno 1653; Chiesa S. Marcuola, Matrimoni, reg. 5, ad nomen Barbara Zorzi; Chiesa S. Martino, Battesimi, reg. 1, c. 4v; Biblioteca del Museo Correr, Archivio Morosini-Grimani, b. 531: Lettere di P. S. ad Antonio Grimani di Giovanni, alle date 8 marzo 1610, 2 febbraio 1618, 23 gennaio 1621, 2 luglio 1631, 29 marzo, 2 e 29 aprile 1639, 27 dicembre 1642, 6 gennaio 1643, 31 ottobre 1645, 23 ottobre 1646, 24 e 30 luglio, 25 agosto, 28 settembre, 26 dicembre 1649, 17 marzo 1650; Provenienze Diverse, B, 482: Della storia del [...] Consiglio di Dieci..., cc. n.n. [ma 16v-17r]; C, 346, c. 7r; C, bb. 1052, alla data 5 novembre 1645, 1053/280; Provenienze Diverse, Venier, 69 (4 dicembre 1606, 17 settembre 1609, 7 marzo 1610), 70 (5 maggio, 24 giugno, 10 agosto 1612, 24 giugno 1615), 71 (29 settembre 1616, 12 marzo 1617, 14 gennaio, 17 febbraio 1618, 3 e 13 febbraio, 25 luglio 1619), 72 (14 settembre, 4 ottobre 1621, 22 aprile, 18 e 29 settembre 1622, 31 gennaio, 14 settembre 1623, 7 settembre 1625), 73 (15 marzo, 1° giugno, 17 ottobre 1626, 24 febbraio, 22 agosto 1627, 24 giugno, 6 ottobre 1629), 74 (30 e 31 agosto, 10, 21 e 25 ottobre 1631, 27 gennaio, 1° agosto, 2 novembre 1632, 14 agosto 1633, 6 e 14 novembre, 28 dicembre 1634, 22 giugno, 6 agosto 1635), 75 (9 agosto, 26 novembre 1636, 22 luglio 1637, 19 e 27 febbraio, 5 marzo, 8 e 17 aprile, 12 giugno, 4 e 14 agosto, 9 ottobre 1638, 25 giugno, 8 luglio 1639, 13 marzo, 13 maggio, 7 e 20 luglio 1640), 76 (31 agosto, 10 dicembre 1641, 11 luglio, 4 dicembre 1642, 15 febbraio, 4 aprile, 17 novembre 1645), 77 (13 e 17 ottobre, 8 dicembre 1646, 9 febbraio, 15 e 24 ottobre, 7 novembre, 7 dicembre 1647, 4 e 24 marzo, 21 e 29 maggio 1649, 14 gennaio, 18 giugno, 25 novembre 1650, 7 gennaio 1651, 23 febbraio 1651), 78 (22 marzo, 5 ottobre, 30 dicembre 1651, 24 luglio 1652); A. de Vescovi, Racemus Crystallinus..., Venetiis 1645, p. 151; E.A. Cicogna, Delle inscrizioni veneziane..., V, Venezia 1842, pp. 160 s.; Relazioni dei rettori veneti..., a cura di A. Tagliaferri, I, Milano 1973, pp. LX, LXIV, 135-142, IV, 1975, pp. LXIV, 251, 253, 256.
V. Mandelli, I Sagredo di S. Ternita..., in Archivio veneto, s. 6, 2015, n. 10, pp. 97 s., 100, 102, 104 s.; F. Medioli, Rivalries and networking in Venice..., ibid., p. 130.