Storico italiano della filosofia (Torino 1930 - ivi 2023). Professore nell'Università di Torino (dal 1967; nel 1975-76 preside della facoltà di lettere e filosofia; poi professore emerito). Allievo di N. Abbagnano, si è occupato prevalentemente, a partire da un'importante ricostruzione dello storicismo tedesco, dei problemi metodologici della storiografia e delle scienze sociali, che ha studiato anche nella prospettiva positivistica e neopositivistica. Particolare attenzione ha dedicato, tra gli altri, a W. Dilthey e M. Weber, del quale ha anche curato la traduzione italiana delle opere maggiori, parte delle quali è confluita in Saggi sul metodo delle scienze storico-sociali (2001). Accanto all'opera principale, Lo storicismo tedesco contemporaneo (1956; 2a ed. 1971), che rappresentò un vigoroso tentativo di rinnovamento della cultura filosofica italiana, ancora egemonizzata dal neoidealismo, vanno segnalati: Storia e storicismo nella filosofia contemporanea (1960; 2a ed. 1991); Il concetto di cultura. I fondamenti teorici della scienza antropologica (1970); Max Weber. Razionalità e razionalizzazione (1982); Marxismo (1996); L'identità dell'Europa (2007); Oltre la nazione: la metamorfosi dello stato nell'Europa contemporanea (2009); Il senso della storia. Dal Settecento al Duemila (2012); L'Europa che fu. Fine di un ciclo (2017). Direttore, con C. A. Viano, di un'ampia Storia della filosofia (6 voll., 1993-99), nel 2021 ha pubblicato il testo autobiografico Incontri e ricordi. Socio nazionale dell'Accademia delle Scienze di Torino (1989), ne è stato presidente (2003-06; 2009-12); socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (2003).