RESCIGNO, Pietro
Giurista, nato a Salerno il 15 gennaio 1928. Laureato in giurisprudenza nel 1948, libero docente nel 1951, ha vinto nel 1953 la cattedra di Diritto civile e ha insegnato presso le università di Macerata (1954-58), Pavia (1958-60), Bologna (1960-70); dal 1970 è ordinario di Diritto civile nella facoltà di Giurisprudenza di Roma. Ha insegnato anche Diritto commerciale a Macerata; Diritto del lavoro a Pavia; Diritto privato comparato a Bologna e a Roma, e Legislazione del lavoro e tecnica sindacale nell'università Bocconi a Milano. Ha svolto, inoltre, alcuni corsi presso le università di Lussemburgo e di Heidelberg. Socio di importanti istituti culturali come l'Accademia dei Lincei (dal 1976), l'Accademia Pontaniana, l'Accademia Peloritana, l'Accademia delle Scienze di Bologna, l'Istituto lombardo di Scienze, Lettere e Arti, R. è membro del Comitato nazionale per la bioetica e della Consulta legale della SIAE. È condirettore della Rivista di diritto civile (dal 1957), di Giurisprudenza italiana (dal 1967), della Rivista di diritto commerciale (dal 1980), e direttore del Trattato di diritto privato (1982-88, in 23 voll.).
La sua attività scientifica è prevalentemente civilistica. Nei suoi primi lavori si è occupato delle cause naturali limitative della capacità del soggetto (Incapacità naturale e adempimento, 1950) e ha compiuto studi in campo successorio (Interpretazione del testamento, 1952) e in materia di obbligazioni (Studi sull'accollo, 1958). Successivamente i suoi interessi si sono indirizzati verso lo studio del sindacalismo moderno (I sindacati nello Stato moderno, 1965) e degli aspetti patrimoniali del diritto di famiglia (Lezioni su proprietà e famiglia, 1977). Al complesso problema delle relazioni tra i soggetti di diritto e l'ordinamento ha dedicato la sua attenzione nei due volumi su Persona e comunità, pubblicati rispettivamente nel 1987 (19661) e nel 1988. Nell'Introduzione al Codice civile (1991) ha tracciato un bilancio critico dei cinquant'anni della sua applicazione e ne ha ripercorso le tappe formative. Attraverso la lettura dei singoli libri del codice e alla luce della Costituzione repubblicana e delle leggi speciali, R., pur consapevole della diminuzione della posizione di ''centralità'' del codice civile nell'ordinamento, ha operato un positivo confronto tra la persistente attualità delle soluzioni adottate dalla codificazione del 1942 in alcuni settori e le trasformazioni anche radicali compiutesi in altri.
Tra le sue opere va anche ricordato il Manuale del diritto privato italiano (1973; 19919) e il volume da lui curato su Successioni e donazioni (1994).