Canonico di Saint-Omer (sec. 11º-12º), la cui vita ci resta ignota; è autore di numerose poesie latine tra cui: Contra simoniam, in esametri, sulla venalità dell'alto clero della curia romana; la satira, in versi caudati, contro i Dominus vobiscum, come scherzosamente P. chiama i chierici mondanizzati che adorano la dea moneta e poco stimano il sapere; il poema De sacra Eucharistia, che espone i molteplici rapporti tipologici e mistici in relazione alla Santa Cena; il poemetto De illa quae impudenter filium suum adamavit, reminiscenza, in esametri leonini, del dramma di Fedra e Ippolito, in parte dipendente da una storia di Apuleio; il De laude Flandriae, breve elogio della sua terra; e infine, forse Vita Pilati, che rielabora in versi (esametri rimati a coppia) le leggende medievali su Pilato.