MARUSSIG, Pietro
Pittore, nato a Trieste il 16 maggio 1879, morto a Pavia il 13 ottobre del 1937. Studiò a Monaco e a Vienna, a Roma e a Parigi. È uno dei fondatori del "900 italiano". Dalla prima mostra della "Secessione" romana a quella viennese dove fece parte del gruppo Klimpt, e a quella berlinese (a Berlino espose anche da P. Cassirer); dalle mostre del "900" ad altre cui prese parte, il nome del M. ha figurato tra quelli dei pittori d'avanguardia. In realtà, dopo un breve periodo vicino al postimpressionismo e di gusto alquanto decorativo, il M. si è espresso secondo le leggi di un modesto attento realismo, cui non mancò, sopra tutto in brevi racconti, come per esempio in "nature morte", di infondere una plastica solidità di colorito in una luce per lo più bassa, di interno, e una bella misura compositiva. Sue opere si trovano nelle gallerie d' arte moderna di Roma, Milano, Genova; al Museo Revoltella di Trieste, a Piacenza nella Galleria Ricci; e inoltre al Jeu de Paume a Parigi, ad Amsterdam (Gall. d'arte moderna), a Rio de Janeiro. La XXI Biennale veneziana (1938) gli ha dedicato una sala per una mostra retrospettiva.
Bibl.: E. Somarè, P. M., in Cronache d'arte contemporanea, Milano 1932; F. Trombadori, in Circoli, novembre 1937; id., in Catalogo della XXI Biennale veneziana, Venezia 1938.