LIBERI, Pietro
Pittore, nato a Padova il 15 aprile 1614, morto a Venezia il 18 dicembre 1687. Nel 1628 andò a Costantinopoli; nel 1632 fu fatto prigioniero dai Turchi a Mitilene e portato a Tunisi, donde riuscì a fuggire. Dopo alcune vicende guerresche si dedicò poi sempre più alla pittura. Nel 1637 viaggiò in Francia e nella Spagna e negli anni seguenti si trattenne a Roma e in Toscana, a Siena e a Firenze. Dal 1643 si stabilì a Venezia, donde in seguito si recò a lavorare alla corte di Vienna, in Germania, ecc. Ritornato definitivamente a Venezia (1659), si fece costruire parecchi anni dopo sul Canal Grande, su disegno di S. Mazzoni, il palazzo, poi Moro-Lin, ove morì. Il L. derivò soprattutto dal superficiale tizianismo del Padovanino, ma sentì anche l'influsso di Pietro da Cortona, così nel colorire a chiazze come in certi elementi di derivazione correggesca, influsso facilmente spiegabile dato il soggiorno romano del pittore. Spesso predilesse esteriori piacevolezze, fino a giungere a dolciastre leziosità, specialmente in certi quadri mitologici e nelle sue lascive Veneri. In complesso ebbe una feconda vena pittorica e tra l'altro fu notevole anche come ritrattista. Lo imitò, e più lo copiò, il figlio Marco (nato nel 1640, morto verso il 1696). Se diversi altri pittori risentirono del suo influsso, ciò non avvenne nel miglior senso. Tra le molte sue opere sono da ricordare: a Venezia l'enfatica Battaglia dei Dardanelli nel palazzo ducale, due pale nella chiesa della Salute, una in quella dei gesuiti e la tela del Serpente di bronzo in S. Pietro di Castello; a Padova nel museo civico un gustoso autoritratto, nella sacrestia del santo il solfitto e alcune pale nelle altre chiese. Numerosi suoi dipinti sono nelle gallerie italiane e straniere.
Bibl.: G. Gualdo Priorato, Vita del cav. P. L., Vicenza 1818; I. Kunze, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929; Il ritratto italiano dal Caravaggio al Tiepolo, Bergamo s. a.; G. Fiocco, La pittura veneziana del Seicento e del Settecento, Verona 1929; M. Nugent, Alla mostra della pittura italiana del '600 e '700, S. Casciano 1930, II, p. 342; S. de Kunert, Not. e doc. su P. L., in Riv. d'arte, XIII (1931), pp. 539-75.