GUARNERIO, Pietro
Nacque a Laveno, presso Varese, il 6 genn. 1842. Studiò scultura con Pietro Magni all'Accademia di belle arti di Brera a Milano, città dove risiedette tutta la vita. Si fa risalire al 1863 l'opera intitolata Aronte, riferita al guerriero che uccide la vergine Camilla nell'Eneide di Virgilio (Atti, 1881, p. 143).
Nel 1864 vinse il premio Luigi Canonica, istituito dall'Accademia di Brera, con un piedistallo (Milano, Galleria d'arte moderna) per un monumento a Dante Alighieri, decorato con un bassorilievo in gesso ispirato a una scena della Divina Commedia, l'Incontro di Dante e Virgilio con Minosse.
Nel 1867 espose a Vienna La preghiera forzata (altrimenti intitolata Preghiera involontaria), la sua opera di maggior successo, di cui negli anni eseguì più di cento repliche.
La statuina in marmo raffigura un bambino in atteggiamento orante, a mani giunte, la cui espressione e gestualità dimostrano, tuttavia, trattarsi di una preghiera fatta di malavoglia (Atti, 1881). L'opera rientra in quella produzione tra il bozzettistico e l'umoristico che fiorì nel secondo Ottocento e che trovò spesso motivo di ispirazione nella spontaneità dell'infanzia. Un esemplare dell'opera è segnalato al Museo nazionale di Stoccolma (Bénézit).
Nel 1868 eseguì le opere La sera, Raffaello giovinetto, La candida rosa (Atti, 1881). Nel 1869 partecipò alla decorazione scultorea del duomo di Milano che vide coinvolti diversi artisti lombardi gravitanti nell'area di Brera, con la statua di S. Satiro (Vicario).
L'anno successivo partecipò con la Preghiera involontaria alla XXIX Esposizione della Società promotrice delle belle arti di Torino; e al 1870 sono ascritte anche le opere Bagnante e Bolero (Atti, 1881).
Nel 1872 partecipò alla II Esposizione di belle arti di Milano con due opere già esposte (Preghiera involontaria e Raffaello giovinetto), nonché Un desio e La sera, opera quest'ultima che inviò anche alla mostra della Royal Academy di Londra dello stesso anno (Clement - Hutton). Partecipò nel 1873 alla Esposizione universale di Vienna con tre opere (La gioventù di Raffaello, La prima rosa, La sorpresa). Di questi anni sono anche Pompeiana (1873), La Carità (1874) e il gruppo La Vanità (1875), già posseduto dal Museo di Königsberg, oggi Kaliningrad (Atti, 1881; Vicario).
Nei Civici Musei di Pavia si conserva un gesso firmato dal G. raffigurante l'Eroica morte diEnrico Cairoli a villa Glori.
Nel 1876 il G. partecipò con notevole successo all'Esposizione del centenario della Dichiarazione d'indipendenza a Filadelfia con un discreto numero di opere, tra le quali spicca ancora Preghiera involontaria e il busto di George Washington premiato con una medaglia. Dal 1876 fino alla sua morte il G. fu socio onorario dell'Accademia di Brera.
Alla Esposizione universale di Parigi del 1878 il G. ripresentò tre delle sue opere più note, tutte eseguite in marmo: Preghiera involontaria, La Vanità, La candida rosa. Il G. non abbandonò neanche nella produzione più matura i soggetti di genere, legati all'infanzia e alle piccole emozioni quotidiane, come Il regalo di Natale, Il cor contento, Il rimprovero, Il bacio dipapà e Il babau. Alternò questa produzione con i ritratti, anche di personaggi illustri, tra i quali si ricorda il Duca Visconti di Modrone (1879; Atti, 1881). Tra le sue ultime opere, eseguì nel 1880, Esmeralda e la Lettura piacevole (De Gubernatis).
Il G. morì suicida il 10 febbr. 1881 a Milano.
Il gesto fu interpretato come conseguenza di un traumatico coinvolgimento in una condanna giudiziaria, come ipotizza il necrologio nell'Illustrazioneitaliana, in cui viene ricordata la presenza della moglie e di un figlio. Nel maggio dello stesso anno cinque sue opere furono presentate alla Esposizione nazionale di belle arti di Milano (La Vanità, Lettura piacevole, Dopo cena, Un bacio al papà, Esmeralda), quale parziale ricordo della sua produzione e omaggio alla sua recente scomparsa.
Fonti e Bibl.: Necr. in: L'Illustrazione italiana, 20 febbr. 1881, p. 123; Esposizione universale di Vienna del 1873. Atti ufficiali, f. 4, Milano 1873, p. 187; Esposizione universale del 1878 in Parigi. Sezione italiana. Catalogo generale, Roma 1878, p. 16; Atti della Reale Accademia di bellearti inMilano, 1876, p. 24; 1880, p. 14; 1881, pp. 141-143; Catalogo ufficiale illustrato della Esposizionenazionale di belle arti in Milano, Milano 1881, ad indicem; A. De Gubernatis, Diz. degli artisti italiani viventi, Firenze 1906, p. 599; C. Erskine Clement - L. Hutton, Artists of the nineteenth century and their works, Boston-New York 1907, p. 317; Musei e Gallerie di Milano, Galleria d'arte moderna, Opere dell'Ottocento, a cura di L. Caramel - C. Pirovano, II, Milano 1975, p. 336; Ottocento e Novecento nelle collezioni dei Civici Musei di Pavia, a cura di D. Vicini - S. Zatti, Pavia 1984, p. 242; L. Aimone - C. Olmo, Le esposizioni universali 1851-1900, Torino 1990, p. 179; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XV, p. 177; V. Vicario, Gli scultori italiani dal neoclassicismo al liberty, Lodi 1990, s.v.; A. Panzetta, Diz. degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, I, Torino 1994, p. 153; E. Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres…, VI, Paris 1999, p. 518.