GAMBERINI, Pietro
, Pietro. - Nacque a Bologna in una famiglia di antichissime origini bolognesi, da Luigi e da Marianna Leonesi, il 28 giugno 1815. Frequentò le scuole del seminario vescovile di Cento, presso Ferrara, ove il padre, a causa di dissesti finanziari, era stato costretto a trasferirsi nel 1820; prosegui quindi gli studi filosofici nelle scuole ecclesiastiche di Bologna, ove aveva fatto ritorno all'età di 15 anni. lmmatricolatosi nell'Ateneo bolognese nel 1832, il 26 giugno 1835 vi consegui la laurea in chirurgia, il 10 genn. 1837 vi ottenne l'abilitazione all'esercizio professionale e il 22 giugno dello stesso anno la laurea in medicina. Autorizzato a esercitare la libera professione il 27 nov. 1838 e nominato assistente presso l'ospedale S. Orsola (all'epoca destinato al ricovero dei «pazzi» e dei pazienti affetti da malattie cutanee, veneree e croniche), indirizzò i suoi interessi allo studio della frenologia, allora di grande attualità dopo le clamorose enunciazioni di F.J. Gall, sotto la guida di D. Gualandi, primario del nosocomio e medico legale dell'Università. Pressato da gravi problemi finanziari, nel 1840, a seguito di concorso, ottenne la condotta medica di Alfonsine, presso Ferrara, ove rimase 4 anni. Tornato a Bologna nel 1844, fu nominato sostituto di U. Daveri, succeduto al Gualandi nel primariato del S. Orsola. Morto il Daveri, il 22 dic. 1858 la congregazione di Carità incaricò il G. di assumere la direzione del nosocomio con il titolo di primario.
Quando, in seguito al d.l. dell'8 marzo 1860, il governatore generale per le province dell'Emilia riordinò sia l'insegnamento universitario, sia le strutture ospedaliere destinate all'insegnamento pratico, istituì fra le nuove cliniche quella per le malattie veneree e quella per le malattie della pelle, alla cui direzione fu chiamato il G. il 26 sett. 1860. L'insegnamento teorico delle due discipline, tuttavia, rimase di competenza del docente di patologia speciale; il successivo decreto Matteucci, del 14 sett. 1862, istituì l'insegnamento della clinica delle malattie sifilitiche, accorpandolo a quello delle malattie mentali. Istituìto nel 1875 un corso autonomo teorico-pratico di dermosifilopatia e assegnato per incarico al G., questi, il 2 nov. 1876, a norma del regolamento del precedente 8 ottobre, fu nominato professore straordinario della materia. Mantenne l'incarico dell'insegnamento, malgrado polemiche e malcontenti suscitati nell'ambiente studentesco negli ultimi anni dalle sue non più brillanti condizioni, fino al collocamento a riposo avvenuto il 1° ag. 1891. Fu nominato dall'Università professore emerito.
Oltre all'insegnamento universitario, al G. fu conferito l'incarico di ispettore della pubblica igiene per le province dell'Emilia e, a seguito del regolamento sulla prostituzione del 15 febbr. 1860, quello di sovrintendente per Bologna al disciplinamento igienico-sanitario delle prostitute.
Appassionato studioso dei problemi teorico-pratici che l'attività clinica gli prospettava, il G. fu autore di una vastissima serie di lavori scientifici, riguardanti sia argomenti di medicina generale, sia più specificamente settori della dermatologia e della venereologia.
Nel corso dei suoi studi sulla frenologia pubblicò Alcuni cenni sulla pazzia (Fano 1842), in cui riferì, tra l'altro, i risultati negativi ottenuti con l'applicazione dell'elettroterapia galvanica a varie forme di psicosi, argomento che riprese e ampliò in Dell'elettricità applicata alla terapia (Bologna 1842). L'incarico di medico in una struttura assistenziale che accoglieva fanciulli di condizioni disagiate gli consenti lo studio di un'infanzia estremamente bisognosa non solo di adeguate misure sanitarie, ma di affetto e di sana educazione, per la quale proponeva una serie di provvedimenti per certi aspetti precorritori dei tempi: l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione fisica, la correttezza e la completezza dell'alimentazione e del sonno, la cura dell'igiene personale, l'isolamento degli individui affetti da patologie contagiose, l'integrazione scolastica dei bambini in qualche modo disabili (Il medico degli asili infantili di carità, Bologna 1848). Su consiglio del Daveri il G. si occupò anche di idrologia, svolgendo uno studio accurato delle caratteristiche organolettiche e terapeutiche delle acque minerali e marine (L'idrologia minerale medica dello Stato romano, ibid. 1848). La successiva pubblicazione, Manuale eclettico di varie malattie poco conosciute o modernamente illustrate (ibid. 1852), lavoro di sintesi su patologie allora poco note dal punto di vista diagnostico-terapeutico ed etiologico, è un'esposizione di forme morbose senza un preciso ordine nosografico contenente trattazioni piuttosto ampie della patologia venosa e di quella neurologica, delle cosiddette febbri gastriche, delle micosi e delle malattie parassitarie, nonché accenni a inconsueti aspetti della semeiotica quali «l'ascoltazione del cervello» o a pratiche terapeutiche allora ad alto rischio come la trasfusione del sangue; un capitolo del manuale, infine, è dedicato all'ematologia, considerata un'importante branca in sviluppo della medicina.
Dedicatosi allo studio e alla pratica delle malattie cutanee e veneree, il G. indirizzò in campo specialistico tutta la sua produzione scientifica. Formatosi alla scuola nosografica del Daveri, si mantenne fedele all'indirizzo del maestro, pur attento alle ricerche pubblicate in Italia e all'estero, la cui lettura gli era facilitata dalla perfetta conoscenza di numerose lingue. Pubblicò numerosi lavori concernenti la descrizione di casi clinici, alcuni dei quali di indubbio interesse per l'epoca, e temi di ampio respiro teorico e pratico (ad es.: La dermatologia in Italia, in Giorn. ital. delle malattie veneree e delle malattie della pelle, XVIII [1883], pp. I-Il; La dottrina dei microbi applicata alla dermatologia e alla sifilografia, in Bull. delle scienze mediche, s. 6, XI [1883], pp. 361-391; Contribuzione allo studio teorico-clinico del lichene, in Giorn. interno delle scienze mediche, n.s., V [1883], pp. 492-503; La dermite in attinenza con varie malattie cutanee, in Bull. delle scienze mediche, XIII [1884], pp. 73-97; Storia di eritema polimoria essudativo di origine nerveo-centrale e bromica; osservato nella clinica dermosifilopatica, in Riv. interno di medicina e chirurgia, I [1884], pp. 157162; Le pigmentazioni cutanee, in Bull. delle scienze mediche, XIV [1884], pp. 83-96; Contribuzione allo studio della cura dell'eczema, in Giorn. interno delle scienze mediche, VII [1885], pp. 293-306; Storia di idros-adenite neoplastica con relativo studio teorico-clinica-anatomico; altro caso di idros-adenite sifilitica, in Bull. delle scienze mediche, XVII [1886], pp. 5-24; Contribuzione teorico-clinica allo studio dello Zoster, in Giorn. interno delle scienze mediche, VIII [1886], pp. 125-132; Il processo antirabido del Pasteur applicato induttivamente e relativamente alla cura della sifilide, in Giorn. ital. delle malattie veneree e della pelle, XXI [1886], pp. 142-151; Sintomatologia della sifilide ereditaria infantile, in Bull. delle scienze mediche, XXIV [1889], pp. 55-78; Studi e proposte intorno alla sifilide per allattamento, in relazione specialmente agli stabilimenti che accolgono i trovatelli, in Giorn. ital. delle malattie veneree e della pelle, XXIV [1889], pp. 7-15; Dellupus, in Bull. delle scienze mediche, S. 7, I [1890], pp. 767782; Studi teorico-clinici relativi all'eczema, in Giorn. ita!. delle malattie veneree e della pelle, XXV [1890], pp. 337-358; Studi teorico-clinici relativi all'erpete, ibid., XXVI [1891], pp. 42-57; L'atassia tabica locomotrice, ibid., XXIX [1894], pp. 5-17; Il reumatismo, la sifilide ed i mali venerei, ibid., XXX [1895], pp. 295-306). Nel campo della dermosifilografia il G. pubblicò anche manuali e trattati che ebbero una buona notorietà: Trattato teorico pratico delle malattie veneree (Bologna 1848; e, in successive edizioni: ibid. 1854, Milano 1873); Manuale delle malattie cutanee (Bologna 1856; 2 ed. Milano 1871); Trattato delle malattie della lingua (Bologna 1879), nel quale espose anche numerosi interventi chirurgici eseguiti sull'organo dall'amico chirurgo F. Rizzoli; Malattie dei peli e delle unghie (ibid. 1882), contenente varie norme igieniche; Appendice al trattato delle malattie della lingua (ibid. 1883). Nel campo delle malattie veneree il G. fu assertore di alcuni principi (pratica della sifilizzazione, proposta dalla scuola francese, consistente in innesti multipli di pus tratto dall'ulcera venerea primitiva in grado di determinare una saturazione dell'individuo, raccomandata sul solo uomo malato; corretto metodo di esaminare le prostitute e di individuare i segni delle varie patologie) che espose in numerosi lavori e nel Manuale delle malattie degli organi sessuali delle donne (ibid. 1869). Inoltre, dal 1861 al 1888, data di entrata in vigore del nuovo regolamento sulla prostituzione voluto da F. Crispi, pubblicò i Rapporti politico-amministrativo-clinici della prostituzione a Bologna, prezioso documento sul meretricio a Bologna nella seconda metà dell'Ottocento. Fu membro dell' Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna dal 1851, socio corrispondente dell'Accademia dei Georgofili di Firenze e dell'Accademia delle scienze mediche e naturali di Bruxelles dal 1859; nominato cavaliere della Corona d'Italia nel 1880, fu elevato al grado di ufficiale nel 1884. Ave va sposato Clementina Carboni di Faenza.
Il G. morì a Bologna il 27 febbr. 1896.
Fonti e Bibl.: Necr. in Ann. dell'Univo di Bologna, a.a. r895-96, Bologna 1896, pp. 141-157 (contenente l'elenco delle opere del G.); in Giorn. ital. delle malattie veneree e della pelle, XXXI (1896), pp. 125-128; Bologna, Arch. storico dell'Università, Fascicolo personale di P. G.; Monografia degli asili infantili di carità in Bologna dall'anno r147 all'anno 1896, Bologna 1897; D. Majocchi, I primi vestigi dell'insegnamento della dermatologia nello Studio di Bologna e la fondazione della cattedra della specialità dermosifilopatica nella nostra Università, in Arch. ital. di dermatologia, V (1929), pp. 102-105; G. Gattei, La sifilide: medici e poliziotti intorno alla 'venere politica', in Storia d'Italia (Einaudi), Annali 7, Malattia e medicina, Torino 1984, pp. 759-761; B. Lelli, Prostituzione e prostitute a Bologna nella seconda metà dell'Ottocento, in Padania, IV (1988), pp. 157-178; A. Hirsch, Biogr. Lexikon der hervorragenden Arzte ..., II, p. 678.