Fraticelli, Pietro
Letterato e filologo (Firenze 1803-ivi 1866), fu dapprima tipografo e commerciante di libri, poi editore. B. Bianchi lo definì " un letterato senza impostura e un galantuomo "; e tali doti di onestà e scrupolosità il F. mostrò anche nella sua opera di dantista. Di tutte le opere di D. il F. diede edizioni e commenti, migliorando lezioni e chiarendo passi di dubbia interpretazione. Ma più che in parziali risultati interpretativi il pregio dell'opera svolta dal F. intorno a D. sta nell'aver presentato nella loro unità e complessità, pur nei limiti della tecnica filologica del tempo, i problemi testuali e critici offerti dall'opera del poeta.
Per il resto l'interpretazione che il F. dà della figura di D. si mantiene su una linea di moderato romanticismo, lontano dagli eccessi neoguelfi di un Balbo e da quelli neoghibellini di un Rossetti, e vicino piuttosto al Foscolo, a un Foscolo beninteso ammorbidito nelle sue punte più aspre. Nel filone foscoliano e romantico in genere sono ad esempio la contrapposizione del Petrarca a D., vista come contrapposizione della raffinatezza e dell'eleganza del gusto alle spontanee ispirazioni dell'anima, ai " sublimi ardimenti del genio " (Ragionamento filologico-critico sulle Rime di D.), e l'idea della sventura nutrice del genio del poeta, svolta nella Storia della vita di D. (Firenze 1861). In questo campo di ricerche storiche e di accertamenti degli orizzonti della cultura di D. il F. diede le sue prove migliori: dei suoi limiti doveva essere egli stesso consapevole, rifiutandosi all'analisi del valore letterario dell'opera dantesca, oltre che nella Storia della vita di D., anche nel commento al poema. Così anche i suoi contributi più specificamente letterari all'interpretazione di D. si fermano all'individuazione di alcuni contenuti: come ad es. l'amore per Beatrice nella Vita Nuova, l'esaltazione delle " morali virtù " e l'amore della sapienza nel Convivio.
Bibl. - B. Bianchi, Elogio di P. F., in G. Mazzoni, Dai rapporti accademici di B. Bianchi, in " Studi Filol. Ital. " IV (1936) 93-109; A. Gelli, P.F., in " Arch. Stor. Ital. " s. 3, VI (1857) 210-219; A. De Rubertis, P.F., in " Rass. nazionale " s. 2, V (1916) 294-306; A. Vallone, La critica dantesca nell'Ottocento, Firenze 1958, passim.