PIETRO Diacono
Figlio di Egidio dei conti di Tuscolo, nobile di Roma, nacque in questa città il 1107 e apprese le lettere latine nelle scuole ecclesiastiche; poi, ancor giovane, fu monaco a Montecassino. Uomo di fecondo ingegno e di grande operosità venne presto in conflitto con l'abate e dovette partire dal monastero per l'esilio ritirandosi presso Adenolfo, signore di Aquino. Occupò allora il suo tempo nello scrivere le biografie dei santi; ma più tardi, riconciliatosi con l'abate, tornò a Montecassino e fu eletto bibliotecario (chartularius) e archivista (scriniarius). Nel 1138 si recò alla corte di Lotario II in Melfi per concludere la pace tra i monaci e Innocenzo II, che li aveva scomunicati come partigiani dell'antipapa Anacleto. Difese egli con efficacia la causa del monastero; ma quando i monaci furono obbligati all'obbedienza, il papa riconobbe il valore dell'opera di Pietro. Più riconoscente gli si mostrò Lotario, offrendogli i titoli di logotheta, auditor e chartularius e invitandolo come suo cappellano a seguirlo in Germania; ma la morte, che lo colpì nel 1159, gl'impedì ogni altro disegno.
Scrittore fecondissimo, continuò il Chronicon Monasterii Casinensis di Leone Ostiense fino al quarto libro, compilò il Libellus illustrium virorum arch. Casinensis, il Liber de notis literarum, la Disciplina monastica, gli Scolia in Vetus Testamentum, le vite dei santi Aldemaro, Guinizone, Gennaro, Placido, Fulcone, Apollinare, Costanzio e Anastasio, l'Historia gentis Troianae, l'Ortus et vita iustorum caenobii Casinensis, e infine i commenti alla Regola nei due scritti Explanatio Regulae s. B. e l'Aepitoma super Regulam S. B. S'attribuiscono all'operoso monaco sermoni e ritmi e il poemetto De novissimis diebus, forse a torto.
Bibl.: Gli scritti nei Codici Cas. 361-257; Migne, Patr. Lat., CLXXIII, coll. 462-479; M. Manitius, Geschichte der lateinischen Literatur des Mittelalters, III, Monaco 1931, pp. 549-552.