UBALDI, Pietro
di Francesco degli (Pietro I Baldeschi, Petrus de Perusio). – Nacque a Perugia prima del 1334 come secondogenito (dopo Baldo e prima di Angelo, v. le voci in questo Dizionario) del medico Francesco di Benvenuto degli Ubaldi. Non ci sono notizie sulla madre.
È menzionato per la prima volta nel catasto del 1334: «pro Baldo, Petrutio et Benvenuta suis filiis» (Monacchia, 2000, p. 18); dunque all’epoca era ovviamente ancora un bambino.
La famiglia di Pietro degli Ubaldi visse per qualche tempo fuori della città; traslocò in seguito in una casa nella parrocchia di S. Angelo (porta Eburnea) e poi ancora nella parrocchia di S. Lucia (S. Pietro).
Pietro studiò diritto romano e canonico certamente a Perugia, con Francesco Tigrini, ma scelse presto un profilo canonistico. È ovviamente fuorviante l’indicazione data da Andrea Gloria (1888, p. 305) di un insegnamento di diritto canonico a Padova già dal 1335 al 1338; la sua prima condotta attestata è a Firenze, città in cui suo fratello Baldo era già assunto dal 1358. Pietro vi insegnò diritto canonico nel 1361-62 con uno stipendio di 100 fiorini (aumentato a 124 l’anno successivo; Park, 1980, pp. 256 s.). Al più tardi nel 1364 insegnò le decretali a Perugia per 100 fiorini (Nico Ottaviani, 2000, p. 30). A quest’epoca era solo doctor decretorum (Scalvanti, 1901, p. 303), ma più tardi viene spesso indicato come doctor utriusque iuris e dunque ottenne la laurea in diritto civile in età già avanzata.
Nel 1364 Pietro e Baldo comprarono insieme una casa nella parrocchia S. Donato vicino alla loro vecchia dimora. Quando separarono i loro beni nel 1369, Pietro era già benestante; nei decenni seguenti arricchì ulteriormente il suo patrimonio, già imponente, con diversi immobili nei dintorni di Perugia e in città, dove trascorse il resto della sua vita, apprezzato come cittadino che non si faceva coinvolgere negli scandali politici. Assieme a suo fratello Baldo era nel 1393 membro della fraternità S. Maria della Misericordia.
Della sua docenza a Perugia si hanno attestazioni per gli anni 1364-75, 1379-80, 1389, 1394, 1396 e 1401. Il suo stipendio salì lentamente da 125 fiorini nel 1389 a 200 fiorini nel 1401 (Zucchini, 2008, p. 71). Era anche accreditato alla Curia come avvocato concistoriale, ma probabilmente mai insegnò nello Studium Urbis.
Pietro ricevette spesso incarichi importanti, come avveniva di consueto per i professori e cittadini nobili a Perugia. Negli elenchi dei funzionari cittadini troviamo spesso il suo nome nell’ufficio di iudex communis, capitano di parte guelfa oppure iudex super communi dividundo. Nel 1396 faceva parte, insieme a suo fratello Angelo e a Dionigi Barigiani, di una commissione creata per riformare gli statuti dell’elezione del podestà. Negli anni 1396 e 1399 rappresentò i dottori dello Studio per negoziare sui loro stipendi. Nel 1400 collaborò in una commissione per riformare gli statuti cittadini e nel 1410 fece consulenze sulla divisione dei redditi della comunanza aque lacus, ovvero sui proventi spettanti al comune di Perugia per i diritti sul lago Trasimeno.
Fu spesso nominato ambasciatore del comune: nel 1370 negoziò ad Assisi con il cardinale Pierre d’Estaing nell’occasione della morte di papa Urbano V; nel 1376 fu inviato a Città di Castello, nel 1384 ad Assisi; fra il 1398 e il 1399 infine ebbe un ruolo di responsabilità in missioni diplomatiche presso il papa (Scalvanti, 1901, doc. XXV, p. 349) e il duca di Milano.
Senza dubbio la figura meno in vista fra i tre brillanti fratelli giuristi, Pietro si era sposato con Cilia Petri Guillelmi, da cui ebbe una figlia, Bartolomea, e un figlio Matteo; i figli di quest’ultimo, Pietro (II; v. la voce in questo Dizionario) e Baldo (II), diventarono anch’essi famosi giuristi.
Morì alla fine del 1412 e fu seppellito nella cappella di famiglia nella chiesa S. Francesco al Prato.
Non sono rimaste molte tracce riguardo la sua attività di docente pluridecennale, soprattutto a Perugia. La sua Lectura arboris consanguinitatis ebbe comunque una discreta diffusione (Bologna, Collegio di Spagna, ms. 70, cc. 297r-303r, 303r-307r; Dresda, Sächsische Landesbibliothek, Dresd. B.87, cc. 201r-205v, con disegni ascritti a Pietro alle cc. 200r, 207r, e Monaco di Baviera, Bayerische Staatsbibliothek, Clm. 22361, cc. 226r-236v). Inoltre si sono conservate alcune repetitiones, quaestiones e consilia (per un elenco delle opere e la loro tradizione manoscritta cfr. Woelki, 2016). Una serie di trattati riguardanti questioni dell’amministrazione diocesana ebbe ampia diffusione. La cronologia dei trattati è esposta al principio del De unione ecclesiarum. Poiché i restanti fanno riferimento ai testi precedenti possiamo stabilire il seguente ordine: 1) Super canonica episcopali et parochiali, inc. Stelle manentes in ordine...; 2) De beneficiorum permutatione, inc. Quia de permutatione beneficiorum...; 3) De unione ecclesiarum, inc. Postquam perfeci tractatum...; 4) De revocatione unionis, inc. Postquam vidimus de unione...; 5) De mutatione status ecclesiarum, inc. Quoniam autem status antiquus ecclesie...; 6) De mutatione status personarum ecclesiasticarum, inc. Postquam vidimus de mutatione status... A questi si aggiunge un Tractatus de officio vicarii, inc. Quia de officio vicarii hic agitur...
Opere. Repetitio optima super c. ‘Si diligenti’, de Praescriptionibus, Siena, Henricus de Harlem, 1493 (nel colophon: 1483) (ISTC, iu00052000); Quaestio de rectore, in Cataldino Boncompagni, De sindicatu, in Tractatus Universi Iuris, Venezia 1584, VII, c. 351rv, n. 10; Super canonica episcopali et parochiali, Perugia, Petrus Petri de Colonia e Johannes Nicolai de Bamberga, 1473 circa (ISTC, iu00048000), poi Tractatus..., XV, 2, cc. 198v-240v; De beneficiorum permutatione, in Matthaeus Mattesillani, De successionibus ab intestato, Bologna, Ugo Rugerius per Benedictus Hectoris, 1489, cc. 24r-28v (ISTC, im00364600), poi Torino, Nicolaus de Benedictis e Jacobinus Suigus, 1490, cc. 19r-22v (ISTC, im00364700), poi in Tractatus..., XV, 1, cc. 183r-186v; De unione ecclesiarum. Cum aliis tribus opusculis de revocatione unionis et mutatione status ecclesiarum necnon de mutatione status personarum ecclesiasticarum, Napoli (?) 1477 circa (ISTC, iu00052500), poi in Tractatus..., XIV, cc. 175r-178r, XV, 1, cc. 234v-244r.
Fonti e Bibl.: G.B. Vermiglioli, Biografia degli scrittori perugini, I, Perugia 1829, pp. 156-160; A. Gloria, Monumenti della Università di Padova (1318-1405), I, Padova 1888, p. 308; O. Scalvanti, Notizie e documenti sulla vita di Baldo, Angelo e P. degli U., in L’opera di Baldo, Perugia 1901, pp. 185-359; R. Chabanne, Petrus de Ubaldis, in Dictionnaire de droit canonique, VI, Paris 1957, coll. 1455-1460; G. Dolezalek, Verzeichnis der Handschriften zum römischen Recht bis 1600, I-IV, Frankfurt am Main 1972, ad ind.; K. Park, The readers at the Florentine studio according to the communal fiscal records (1357-1380, 1413-1446), in Rinascimento, XX (1980), pp. 249-310; A. Grohmann, Città e territorio tra medioevo ed età moderna (Perugia, secc. XIII-XVI), I, La città, Perugia 1981, pp. 217-221, 574, 577; G. Vallone, La raccolta Barberini dei consilia originali di Baldo, in Rivista di storia del diritto italiano, LXII (1989), pp. 75-135 (in partic. pp. 101, 106); P. Monacchia, “La casa che habitiamo”. Riflessioni patrimoniali su Baldo e sua famiglia, in Ius commune, XXVII (2000), pp. 3-25; M.G. Nico Ottaviani, Su Baldo e i Baldeschi. Scalvanti rivisitato, ibid., pp. 27-68; VI Centenario della morte di Baldo degli Ubaldi (1400-2000), a cura di C. Frova - M.G. Nico Ottaviani - S. Zucchini, Perugia 2005 (in partic. M.G. Nico Ottaviani, La presenza di Baldo nella vita politica di Perugia, pp. 87-100; P. Monacchia, Vicende patrimoniali degli Ubaldi a Perugia tra Tre e Quattrocento, pp. 101-114; M.G. Bistoni Colangeli, La famiglia Baldeschi nel contesto socio-politico cittadino, pp. 539-553); E. Bellini, Comune e studio a Perugia nel Quattrocento, tesi di dottorato, Università di Perugia 2006-07, pp. 548-550; S. Zucchini, Università e dottori nell’economia del comune di Perugia. I registri dei Conservatori della Moneta (secoli XIV-XV), Perugia 2008, ad ind.; M. Ascheri, Una raccolta di Consilia per la congregazione di Monte Oliveto Maggiore, in Id., Giuristi e istituzioni dal medioevo all’età moderna (secoli X-XVIII), Stockstadt 2009, pp. 569-588; C. Frova, P. degli U., in Dizionario biografico dei giuristi italiani, II, Roma 2013, pp. 1581 s.; B. Schwarz, Kurienuniversität und stadtrömische Universität von ca. 1300 bis 1471, Leiden-Boston 2013, p. 70; T. Woelki, P. di F. degli U. (ante 1334-1412), in Autographa, I, 2, Giuristi, giudici e notai, a cura di G. Murano, Imola 2016, pp. 115-118.