PIETRO di Bruys
Riformatore del sec. XII. Della sua vita si sa assai poco: che era originario della Provenza; che forse fu dapprima sacerdote; che predicò per un ventennio nella Provenza, nella Linguadoca e nella Guascogna; che finalmente fu bruciato vivo dalla popolazione di Saint-Gilles (Nîmes) il venerdì santo del 1132 o 1133. Ma i suoi seguaci continuarono, anche dopo la sua morte, la loro opera di diffusione della dottrina formulata da P.; fecero anzi ricorso più volte alla violenza fino a quando una specie di crociata bandita contro di loro nel 1145, da San Bernardo di Chiaravalle, assistito da un legato pontificio, non li ebbe dispersi o annientati.
La dottrina di P. e dei suoi seguaci (i Petrobrusiani) ci è invece ben nota per lo scritto che Pietro di Cluny redasse precisamente per combatterla (Adversus Petrobrusianos haereticos, 1ª ed., Ingolstadt 1546; altra in Migne, Patr. Lat., CLXXXIX, col. 719-850). Ripudiata la tradizione ecclesiastica, affermato il valore dei soli Vangeli e, seppure in seconda linea, delle lettere degli apostoli, P. e i suoi seguaci negano il valore del battesimo agl'infanti, esigendo invece il battesimo degli adulti - di coloro cioè che già possono credere; negano il dogma della transustanziazione, della messa e di tutti i riti del culto. Non è facile stabilire se e, comunque, fino a qual punto si debbano vedere nella dottrina di P. influssi catari.
Bibl.: I. Döllinger, Beiträge zur Sektengesch. d. Mittelalters, I, Monaco 1890.