DELLA TORRE, Pietro
Nacque presumibilmente nel 1780 a Brescia (la data è ricostruibile dalla sua età al momento della morte). La sua attività di architetto, documentabile solo per Brescia, iniziò nel 1803 senza che egli abbia seguito corsi o studi universitari, ma dopo un semplice apprendistato probabilmente presso l'impresa edile del padre (di cui non si conosce il nome); nel 1806 chiese l'abilitazione. quando un decreto napoleonico impose il possesso di un titolo legale per esercitare la professione. Con l'istituzione delle Deputazioni all'ornato, il D. venne nominato nel 1807 membro della locale commissione: a lui furono affidati i progetti di abbellimento della città proposti dalla Deputazione (tra gli altri il compietamento dei portici di contrada Spaderie e la riedificazione delle porte della città), nonché il controllo tecnico degli elaborati presentati dagli altri progettisti.
Negli anni di maggiore potere di questo nuovo organismo e fino alle sue dimissioni nel 1819 il D. controllò ed influenzò la qualità architettonica di tutte le nuove costruzioni: è difficile però quantificare la portata di questo controllo per la carenza di documentazione ed anche perché, come si intuisce dai verbali, molto spesso le modifiche da apportarsi ai disegni presentati venivano concordate a voce. Il suo primo progetto conosciuto è quello del 1807 per l'albergo Torre di Londra di proprietà della locale Camera di commercio (l'opera verrà però realizzata molto più tardi, dopo il 1835, da un altro architetto che apporterà alcune modifiche al progetto originario). Nel 1812 sopralzò il campanile della chiesa di S. Nazaro; a lui sono inoltre attribuiti i campanili del duomo vecchio, realizzato nel 1815, e di Orzivecchi. Sistemò, inoltre, numerose case private: nel 1815 una abitazione in contrada Broletto, nel 1816 quella di Girolamo Fenaroli in vicolo Vergine, n. 2938 e 1/2, nel 1818 la casa di Angelo Bielli in contrada della Mercanzia, n.2440/1, nel 1818 la sistemazione dell'abitazione di Vincenzo Lombardi al n. 2182/3 di contrada Palazzo Vecchio ed infine nel 1819 la sistemazione della casa in contrada Breda, n. 876. Nel 1818 progettò l'adattamento ad infermeria di un'ala dell'ex monastero dei Ss. Cosma e Damiano per il Pio Luogo Orfanelle della pietà; sempre in tema di architettura ospedaliera sono inoltre i due progetti, per il padiglione delle pazze, rispettivamente del 1822 e del 1826, redatti per conto dell'amministrazione dell'ospedale. Nel 1823, in occasione dell'allargamento di contrada Stoppini, progettò per la famiglia Martinengo Palatini un interessante edificio a destinazione commerciale, ispirato a locali modelli cinquecenteschi.
L'ultimo suo lavoro conosciuto è la stima, con allegati rilievi, dell'ex convento di S. Chiara, eseguita nel 1830. Dei D. non. si hanno più notizie fino alla data della morte, avvenuta il 14 ott. 1856.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Brescia, Prefettura del Mella, busta 297; Ibid., Ufficio tecnico, buste 210, 211, 212, 213 fasc. 944, 215 fasc. 1479, 1558 e 1580, 216, 217 fasc. 1815, 218, 231 fasc. 889; Ibid. Comune di Brescia, rubrica XV busta 5/1 2° parte; rubrica XVI buste 9/1, 14/1; rubrica XVIII busta 3/1; Ibid., Ospedale, mappe 173, 1/2 e 182,1; L. Costanza Fattori, L'architettura dei secc. XIX e XX, in Storia di Brescia, Brescia 1964, pp. 894 nota 3, 902; Ilvolto stor. di Brescia (catal.), a cura di G. Panazza, IV, Brescia 1981, schede G XLIV 9/10, p. 147; B. Buffoli, Il monastero dei Ss. Cosma e Damiano, in Commentari dell'Ateneo di Brescia per l'anno 1981, pp. 276, 281; V. Volta, Architettura ed arte orafa per la cappella delle Sante Croci in Santa Maria de Dom, in AB, I (1984), 1, p. 39.