DEGLI ANTONII, Pietro
Nacque a Bologna il 16 maggio 1639 da Gievanni, trombonista del Concerto palatino; era fratello di Giovanni Battista. Cornettista, violinista e compositore, fu membro della cappella musicale della basilica di S. Petronio, sotto il magistero di M. Cazzati, dal 1653 al 1657 e soprannumerario nel Concerto palatino dal 1655 al 1658. In seguito fu attivo come virtuoso di cornetto in diverse città italiane e straniere. Rientrato a Bologna, fu ammesso nell'Accademia dei Filaschisi e, nel 1666, il conte Carrati lo inserì tra i cinquanta maestri, cantanti e strumentisti che diedero vita all'Accademia filarmonica; nell'ambito del sodalizio tenne sempre una posizione di rilievo, dato che fu eletto principe negli anni 1676, 1684, 1696, 1700, 1703, 1718. Sempre a Bologna fu maestro di cappella in alcune chiese: nel 1680 a S. Maria Maggiore, dal 1686 al 1696 a S. Stefano e dal 1697 al 1719 a S. Giovanni in Monte. Nel 1703 sposò la cantante Maria Maddalena Musi, detta La Mignatta, attiva sulle scene italiane soprattutto come interprete delle opere di Alessandro Scarlatti. Morì a Bologna nel 1720.
Il D. coltivò sia la composizione strumentale sia quella vocale, da camera, da chiesa e melodrammatica. Nella sua produzione strumentale, oltre a una raccolta di sonate e versetti per organo (comprendente anche una pastorale), troviamo due raccolte di danze violinistiche, e due di sonate a violino solo con il basso continuo; proprio queste raccolte di sonate hanno destato l'interesse degli studiosi per una certa originalità, tanto che alcuni, per es. il Vatielli, vi hanno ravvisato uno stile precorritore di Corelli, visti alcuni procedimenti armonici e contrappuntistici comuni tra i due autori, nonché "i costanti movimenti per crome nel basso e i passi trattati in contrappunto doppio per lo più all'ottava... gli andamenti per terzine o per semicrome negli Allegro, il ribattersi delle note, i tremoli, la terza posizione sino al mi, usata tutt'altro che per eccezione, i non rari salti di corde nei tempi vivaci" (Vatielli cit. in Vitali, 1986). È qui il caso di ricordare i rapporti di amicizia intercorsi a Bologna verso il 1670, tra il D. e A. Corelli; quest'ultimo, ammesso nell'Accademia filarmonica nel 1670, "volle dar adito al suo genio, di avanzarsi in tal persuasiva di certi suoi amici, fra i quali Pietro Degli Antonii, si levò da Bologna" (Notizie... sull'Acc. dei Filarmonici).
Le sonate per violino del D. contenute nelle due raccolte op. 4 (Bologna 1676) e op. 5 (Bologna 1686), si presentano articolate in un numero variabile di movimenti; interessanti le indicazioni poste in principio dei movimenti lenti, quali "affettuoso", "posato", "grave", chiaramente mutuati dallo stile vocale, peraltro assimilato negli adagio di alcune di queste sonate (per esempio op. 4 n. 11), svolti in stile recitativo o arioso. Nelle raccolte di danze violinistiche dell'op. 1 (1670) e dell'op. 3 (1671), i brani sono disposti a coppie (balletto-corrente, balletto-giga, capriccio-giga, giga-sarabanda ecc.). Nel campo della musica vocale il D. pubblicò una raccolta di Cantate da camera a voce sola (1690), nelle quali troviamo esemplati diversi tipi di aria di carattere come "aria flebile", "aria posata", "aria fiera", "aria vivace". In campo sacro pubblicò Messa e salmi a tre voci (1670), una raccolta di Mottetti sacri per voce e strumenti (1696) e una di messe concertate a tre voci (1697), che venne anche ristampata ad Amsterdam da E. Roger con l'aggiunta di "due violini ad libitum".
Della sua produzione drammatica abbiamo notizia solo attraverso i libretti, ad eccezione dell'oratorio L'innocenza depressa, eseguito molto probabilmente per la prima volta agli inizi del 1686 per il duca di Modena Francesco II d'Este (cfr. la dedica delle Suonate... op. 5 del 1686). Quest'oratorio presenta "caratteri di singolare arcaismo in relazione alla data di composizione" (Vitali, 1986) con arie prive di strumenti concertanti, in buona parte in forma strofica, spesso di carattere "flebile"; tra queste è da segnalare quella di Maddalena (contralto) Lasciatemi morire, "elaborata sopra un basso ostinato identico a quello usato dall'autore per un'altra sua cantata: La morte di Cleopatra"(Vatielli, 1938).
Del D. ricordiamo ancora le seguenti composizioni: Il S. Rocco (oratorio, libretto di G. L. Piccinardi, Bologna, Arciconfraternita dei Ss. Sebastiano e Rocco, 1666); prologo e intermedi per L'inganno fortunato di B. G. Balbi, rappresentato a Bologna dagli Accademici Indipendenti nel teatro Zoppio nel 1671; Prigionia e morte di s. Rocco, (oratorio, libretto di F. Ottani, Bologna, Arciconfraternita dei Ss. Sebastiano e Rocco, 1673); Atilde (melodramma di T. Stanzani, Bologna, teatro Farmagliari, 1679: solo musica del secondo atto; primo atto di G. Tosi, terzo di G. A. Perti); Il Nabal overo L'ingratitudine punita (oratorio, libretto di A. A. Sacchi, G. Malisardi e A. Fanti, Bologna, eseguito in casa del conte Pepoli, 5 apr. 1682): di tutte queste composizioni si conservano soltanto i libretti. Inoltre compose il già menzionato L'innocenza depressa, oratorio a sei con strumenti (partitura a Modena, Bibl. Estense, Mus. F.22) eseguito a Modena nel 1686.
Opere pubblicate a Bologna presso Giacomo Monti, salvo differente indicazione: Arie, Gighe, Balletti, Correnti, Allemande e Sarabande a violino e violone o spinetta con il secondo violino a beneplacito... opera prima, 1670; Messa e salmi concertati a tre voci, due canti e basso... opera seconda, 1670; Balletti, Correnti & Arie diverse a violino e violone per camera & anco per suonare nella spinetta & altri instromenti... opera terza, 1671; Sonate a violino solo con il basso continuo per l'organo... opera quarta, 1676; Suonate a violino solo col basso continuo per l'organo... opera quinta, 1686; Cantate da camera a voce sola... opera sesta, 1690; Motetti sacri a voce sola con violini, viole e violoncello obbligato... opera settima, C.M. Fagnani, 1696; Messe concertate a 3 voci, due canti e basso...opera ottava, M. Silvani, 1697 (ristampa con l'aggiunta di di "due violini ad libitum", Amsterdam, E. Roger, s.a.); Sonate e versetti per tutti li tuoni tanto naturali come trasportati, per l'organo da rispondere al coro... opera nona, Fratelli Silvani, 1712; Sonata quarta, in Scielta delle suonate a due violini con il basso continuo per l'organo raccolte da diversi eccellentissimi autori, G. Monti, 1680. Inoltre alcune sonate per violino, violoncello e basso continuo si trovano manoscritte alla Biblioteca Estense di Modena (segn. Mus.D.12).
Bibl.: G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna 1781, I, pp. 264 s.; G. B. Martini, Serie cronologica de' Principi dell'Accademia de' Filarmonici, Bologna 1776, ad annos; Bologna, Accademia Filarmonica, ms. 1, 3 n. 61: Notizie sull'Accademia de' Filarmonici; C. Ricci, P. D., in Gazzetta musicale di Milano, 7 apr. 1889; L. Torchi, La musica istrumentale italiana, Torino 1901, pp. 77-81; F. Vatielli, Arte e vita musicale a Bologna, Bologna 1927, ad Ind.; G. Cosentino, "La Mignatta": Maria Maddalena Musi, Bologna 1930, passim; F. Vatielli, L'oratorio a Bologna negli ultimi decenni del Seicento, in Note d'archivio per la storia musicale, XV (1938), pp. 86 s.; H. G. Mishkin, The solo-violin sonata of the Bologna school, in Musical Quarterly, XXIX (1943), p. 97; W. S. Newman, The sonata in the Baroque era, Chapel Hill 1959, pp. 73, 138 s., 157; A. Schnoebelen, Cazzati vs. Bologna 1657-71, in Musical Quarterly, LVII (1971), p. 36; L. Ferretti, La musica strumentale di P. D. e l'opera Va, Università di Bologna, tesi di laurea, a.a. 1972-73; A. Farini, L'ambiente musicale nella Bologna del XVII secolo, P. D. e l'opera IXa, tesi di laurea, Università di Bologna, anno accademico 1974-75; C. Vitali, Il Teatro alla moda ha finalmente un editore e altre spigolature archivistiche..., in Note d'archivio per la storia musicale, n. s., I (1983), pp. 248 s.; O. Gambassi, Origine, statuti e ordinamenti del Concerto Palatino della Signoria di Bologna, III, in Nuova Rivista musicale italiana, XVIII (1984), p. 635; C. Vitali, Antonii, Degli, in Diz. della musica e dei musicisti, Le Biografie, I, Torino 1986, pp. 115 s.; O. Gambassi, La cappella musicale di S. Petronio, Firenze 1987, pp. 130 ss.