SANTAROSA, Pietro De Rossi di
Nacque a Savigliano il 5 aprile 1805 da Filippo, zio di Santorre, e da Laura Crovetta di Villanovetta. Laureatosi in legge (1826), viaggiò in Italia e all'estero (1833-1835) e scrisse versi, tragedie, novelle (Scene storiche del Medio Evo d'Italia, Milano 1835) ed anche una storia del Tumulto dei Ciompi (Torino 1843). Decurione di Torino sulla fine del 1840, fece poi parte (1843) della Commissione superiore di statistica e furuno dei fondatori del Risorgimento (1847) al quale collaborò, come pure al Mondo illustrato e ad altri fogli del tempo, con articoli di economia e di politica. Il 5 febbraio 1848, dietro sua proposta, il consiglio comunale di Torino chiese al re lo statuto, ch'era stato però già deciso in massima, due giorni innanzi, nei consigli di conferenza. Deputato di Savigliano, commissario a Reggio (giugno-luglio 1848), tenne i portafogli dei lavori pubblici e dell'agricoltura e commercio nei ministeri Alfieri-Pinelli e Perrone-Pinelli (19 agosto-16 dicembre 1848) e poi in quello D'Azeglio (23 ottobre 1849). Morì a Torino il 5 agosto 1850, assistito dal proprio confessore teologo Ghiringhello, ma senza il viatico, che gli venne negato dal padre servita Pittavino, parroco di S. Carlo, perché non aveva voluto sconfessare la sua partecipazione alle leggi Siccardi. Tuttavia l'arcivescovo Franzoni concesse le esequie che si svolsero tra grande, significativo concorso di popolo.
Bibl.: F. Saraceno, Vita del cav. P. De R. di S., Torino 1869.