PIETRO da Rho
Nome fittizio di due artisti, Pietro de Rondo e Giovanni Pietro da Rho, spesso confusi anche dalla critica recente. Pietro de Rondo, pittore, scultore e ingegnere cremonese, riceve nel 1478 e nel 1479 pagamenti per opere di pittura e doratura nel duomo di Cremona e viene nel 1491 nominato ispettore e commissario delle fabbriche ecclesiastiche di Cremona e della diocesi, nonché ingegnere ducale. È ricordato per l'ultima volta nel 1496. Giovanni Pietro da Rho o de Raude, scultore, oriundo milanese, nato nel 1464 o '65, operò a Cremona dal 1488 al 1513. Nel 1488 riceve dall'Opera del duomo di Milano una cospicua fornitura di marmo per una costruzione non meglio specificata che Cristoforo Stanga e suo figlio Marchesino intendono erigere. Nel 1491 gli viene affidato l'incarico di scolpire per la facciata del duomo le statue di Francesco e Bianca Sforza, per cui ha pagamenti nel 1494 e nel 1501. Esse furono ridotte, probabilmente già nel sec. XVII, a busti collocati poi in medaglioni ai lati delle statue dei quattro patroni della città i santi Pietro, Paolo, Pietro Martire e Marcellino (che stanno entro nicchie sopra il rosone della facciata), dovute anch'esse a G. P. da R. che le consegnò nel 1507. Da un documento del 1509 sappiamo che forniva per palazzi e case figure di marmo e altre sculture, probabilmente di carattere decorativo. Di lui rimane infine un piccolo bassorilievo firmato, un San Girolamo e S. Antonio Abate nella casa Pallavicino, copia d'un bassorilievo dell'Amadeo.
A G. P. da R., che nelle sue opere sicure appare dominato dai modi dell'Amadeo, sono state attribuite numerose opere, diverse per qualità e stile, tra cui il portale del palazzo Stanga, ora al Louvre, e i rilievi dell'arca dei quattro martiri persiani, già a S. Lorenzo, che fu invece iniziata nel 1478 dallo scultore G. A. de Piatti e terminata nel 1482 dall'Amadeo.
Bibl.: A. Monteverdi, in Archivio stor. lombardo, IV, xi (1909), p. 188 segg.; C. Bonetti, L'arca dei martiri persiani, opera di G. A. de Piatti e G. A. Amadeo (1479-82), ibid., IV, xix (1913), pp. 387-402; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIV e XXVII, Lipsia 1921 e 1933 (s. v. Giovanni Pietro da Rho e Pietro de Rondo); H. Lehmann, Lombardische Plastik im letzten Drittel des XV. Jahrh., Berlino 1928, p. 30 segg.