PIETRO da Eboli
Poeta medievale, vissuto nella seconda metà del sec. XII. Della sua vita si conosce solo quel poco che si può argomentare dalla sua stessa opera: fu fedele alla politica dell'imperatore Enrico VI, di cui celebrò la conquista della Sicilia nel Liber ad honorem Augusti, composto nel 1195; a questo principe, infatti, e non a Federico II, sembra dedicato l'altro suo poemetto De balneis Puteolanis, che si può assegnare alla fine del 1197; alla stessa epoca deve risalire la composizione di un'altra opera, di cui ci è pervenuto soltanto il titolo: Gesta Federici, e che si doveva riferire a Federico Barbarossa e non a Federico II. È verosimile che fosse chierico, e non è escluso che professasse anche l'arte medica, di cui si rivela esperto intenditore.
Il Liber, detto anche De Rebus Siculis, è un poemetto in distici elegiaci e narra le imprese di Enrico VI in Sicilia (1191-1194), non con ordine cronachistico, come era l'uso della poesia storica del tempo, ma in una serie di episodî staccati, brevi e concisi, che rivelano nella concezione complessiva e nella stesura lirica una singolare personalità di scrittore: l'ultimo libro dei tre in cui si divide l'opera, dedicato interamente all'esaltazione della figura dell'imperatore, abbandona il tono narrativo per una dizione più sostenuta e magniloquente.
Nel De balneis Puteolanis, opera di P. da E., per quanto non siano mancate diffidenze e dubbî sull'attribuzione, sono descritte le 35 fonti di Pozzuoli in altrettanti epigrammi; per la dottrina con cui sono trattate le varie infermità e le virtù terapeutiche delle acque, l'opera, che sembra ricollegarsi alla tradizione medica salernitana, ebbe grande diffusione e fu tradotta in volgare.
Ediz. e bibl.: Il De Rebus Siculis è stato edito a cura di E. Winckelmann, Lipsia 1874; di E. Rota, Città di Castello 1904 (nella nuova edizione dei Rerum Ital. Scriptores, XXXI, p. 1); di G. B. Siracusa, Roma 1906 (nelle Fonti per la storia d'Italia dell'Ist. stor. italiano): tutti e tre gli editori vi hanno premesso importanti introduzioni.
I volgarizzamenti napoletani del De balneis a cura di E. Pèrcopo, Napoli 1887, e di M. Pelaez, Un nuovo testo dei "Bagni di Pozzuoli" in volgare napol., in Studj romanzi, XIX (1928), pp. 47-134. Cfr. F. Novati e A. Monteverdi, Le Origini, Milano 1900-1926, pp. 625-632.