PIETRO d'Alvernia (Peire d'Alvernha)
Trovatore provenzale, vissuto intorno alla metà del sec. XII. Le sue liriche, che superano la ventina, rappresentano in seno alla poesia provenzale un particolare momento di transizione, ricche come sono di diversi atteggiamenti e rivolte a innovare l'ispirazione trovatorica. Secondo la sua antica biografia P. d'A. fu di modeste condizioni e visse dell'arte girovaga del giullare; infatti dalla sua stessa produzione risulta che conobbe le maggiori corti provenzali, specie quella importante di Tolosa, e trovò protezione nella Spagna, tanto nella corte castigliana quanto in quella di Barcellona: le sue poesie databili vanno dal 1157 al 1170.
Egli ostenta indipendenza e originalità poetica, contrapponendosi a tutti i trovatori che lo hanno preceduto, compreso lo stesso Marcabruno, di cui P. d'A. ha ripreso non pochi motivi. Anche lui, al pari del più antico trovatore, elabora in forma astratta e quasi mitica i sentimenti generali della prassi trovatorica ("gioia", "liberalità", "giovinezza", ecc.), con una gradazione contenutistica fino a celebrare l'amore divino in contrapposizione a quello profano (nove canzoni di argomento religioso), con quel dualismo spirituale che è tipico nella maggior parte dei poeti provenzali. Ma anche lui, nonostante voglia liberarsi dall'oscurità del trobar clus, vagheggia un suo ideale di nobiltà e sostenutezza stilistica, che è la vera aristocrazia del trovatore. Nel giudicare i Poeti che lo hanno preceduto e meglio quelli che gli sono contemporanei, P. d'A. si rivela acutissimo e ricco di umorismo, anche se troppo demolitore: in una rassegna, rimasta celebre e che ebbe poi qualche imitatore (Chantarai d'aquestz trobadors), egli ha saputo individuare alcune caratteristiche psicologiche e formali di molti trovatori, rivelando un gusto assai vivo e attento.
Ediz. e bibl.: Le poesie di P. d'A., sono state edite da R. Zenker, Erlangen 1900, con introd. Cfr. inoltre A. Jeanroy, nella sua Poésie lyrique des troubadours, II, Parigi 1934, pp. 36 e segg.; V. Crescini, Le caricature trobadoriche di P. d'A., in Atti R. Ist. veneto, LXXIII-LXXXVI (1926-1927).