CUGINI, Pietro
Figlio di Lorenzo e Barbara Guareschi, nacque a Colorno (prov. di Parma) e fu battezzato il 2 ag. 1750.
Allievo del Petitot all'Accademia parmense di belle arti, meritò nel 1771una segnalazione per un progetto di teatro nel concorso per l'architettura (L'Accademia parmense..., 1979, p. 61). Nel 1774ebbe il secondo premio per il progetto di un "Magnifico palazzo destinato ad accogliere la famiglia Reale"; ancora il secondo premio nel 1777 per "Il piano di elevazione e gli spaccati di un Edificio destinato a albergare le arti e le scienze"; e finalmente nel 1778 vinse il primo premio per il progetto di un "Anfiteatro per le dimostrazioni di fisica, anatomia e chimica e ogni altro artifizio della natura".
In quell'anno, con decreto ducale del 17 dicembre, fu ammesso con Raffaele Cugini, erroneamente considerato suo fratello dallo Scarabelli Zunti, alla congregazione degli edili e con lui incaricato della sovrintendenza alle Reali Fabbriche di Colorno (Scarabelli Zunti).
Godette di notevole credito, anche se nel periodo della sua attività non si costruirono edifici di grande rilievo (ibid.). Tuttavia nel 1771 era stato eseguito su suo progetto il piccolo e interessante oratorio dei Ss. Ferdinando e Amalia a Copermio presso Colorno: la sua paternità per questo lavoro è indicata nel diario inedito del segretario del principe di Soragna (Colombi, 1979).
Tra gli edifici di servizio della corte si deve al C. il potager (come si legge nelle risposte al Questionario Moreau de Saint-Méry), oggi scomparso, e il piccolo oratorio di S. Bernardo, costruito per volere del duca Ferdinando nel 1775, "dotato di un porticato antistante e di un solo altare" (Pellegri, 1981, p. 103), demolito nel secolo scorso (Bertini, 1979, p. 71).
Ma l'incarico più prestigioso l'ebbe nel 1791 quando gli venne affidata la direzione dei lavori, iniziati nel 1789, per l'ampliamento e la modificazione dell'orientamento e la costruzione della facciata della chiesa palatina di S. Liborio, tutti lavori voluti dal duca.
L'edificio realizzato assunse caratteri ben diversi dall'iniziale progetto del Petitot (Tassi, 1979, p. 255; Pellegri, 1981, p. 114); ma non è possibile allo stato attuale delle conoscenze determinare quali di queste modifiche possono essere attribuite ai progetti del Cugini.
Un generale evolvere del gusto architettonico con distacco dagli insegnamenti petitotiani si nota del resto nello svolgimento dei concorsi accademici (Adorni, 1979), e nei disegni dello stesso C.: un disegno di una facciata di chiesa (firmato, penna e acquarello, 550×470 mm), passato di recente a una vendita a Roma, mostra un netto orientamento in senso più puntualmente neoclassico (Christie's, Roma, catal. vendita, 2 dic. 1982, p. 33).
Unica opera nota della sua attività avanzata è il disegno per la chiesa di S. Biagio a Torrile (Scarabelli Zunti), inaugurata l'anno dopo la sua morte, avvenuta in Colorno il 12 genn. 1821.
Fonti e Bibl.: Colorno, Arch. parrocchiale di S. Margherita, Registro dei battezzati, 1700-1750, ad diem; Ibid., Arch. stor. comunale, Registro atti di morte, 1821, n. 6; Parma, Soprint. ai Beni artist. e storici: E. Scarabelli Zunti, Docum. e memorie di belle arti parmigiane (ms.), VIII, cc. 102 s.; Ibid., Bibl. Palatina, Fondo Moreau de Saint-Méry, cass. IX, Risposte al questionario Moreau de Saint-Méry (ms.); P. Zani, Encicl. metodica... delle belle arti, I, 7, Parma 1921, p. 150; M. Pellegri, E. A. Petitot, Parma 1965, p. 172; F. Mezzanotte, Architettura neoclassica in Lombardia, Napoli 1966, pp. 16 s.; G. Bertini, L'oratorio di Copermio e problemi del neoclassico parmense, in Proposte, 1973, p. 44; Id., Colorno, una guida, Parma 1979, pp. 71, 97; B. Colombi, Gazzetta patria. Dall'epistolario dei principi di Soragna, in Parma nell'arte, XI (1979), 2, p. 115; B. Adorni, I concorsi di archit. dell'Accademia parmense, in L'arte a Parma dai Farnese ai Borbone (catal.), Bologna 1979 p. 222; R. Tassi, E. A. Petitot, ibid., p. 249; L'Accademia Parmense di belle arti, Parma 1979, pp. 61, 64, 66 ss.; M. Pellegri, Colorno, villa ducale, Parma 1991, pp. 99, 103, 114, 146 n., 147 n.; Ambienti, architetture e arredi, analisi dei territorio di Torrile, Colorno 1983, p. 53.