CONSOLINI (Consolino), Pietro
Nacque a Monteleone di Fermo il 25 nov. 1565 da Vittorio e da Santa Fortuna. Dopo i primi studi a Fermo, proseguì gli studi a Roma, dove viveva un suo zio, Stefano Massarini, prete a S. Giovanni dei Fiorentini, e cominciò a frequentare gli esercizi spirituali dell'Oratorio, conoscendovi Filippo Neri, che prese a proteggerlo. Durante un'assenza del suo confessore, l'oratoriano Angelo Velli, il C. passò sotto la direzione spirituale dello stesso Filippo Neri, che poco dopo, nel 1590, senza quasi chiedeme il coosenso, lo fece entrare come chierico nella Congregazione. Da allora, fino alla morte del santo, avvenuta nel 1595, visse costantemente al suo fianco, divenendone il beniamino ed entrando in grande intimità con lui. Sotto la sua guida, il giovane C. studiò teologia nella scuola dei padri agostiniani, e, in seguito, per uno strano volere del suo direttore spirituale iniziò anche gli studi di medicina alla Sapienza, nonostante che l'esercizio della medicina fosse vietato dai sacri canoni ai membri del clero.
Le fontisottolineano come questo, che poteva sembrare uno dei tanti capricci di quella strana figura che fu Filippo Neri, trovasse più tardi la sua giustificazione, quasi a dimostrare la divina ispirazione dei santo, perché proprio quegli studi avrebbero permesso al C, alla morte di lui, di sostenere una disputa con un medico romano che aveva affermato l'origine naturale delle palpitazioni del cuore e della rottura delle costole di Filippo Neri. In realtà, non resta traccia di questa polemica, e la difesa dell'origine sovrannaturale della malattia del santo fu affidata dal cardinale Federico Borromeo a ben più importanti medici, tra cui Andrea Cesalpino che, comè noto, giunse a dimostrare che il probabile aneurisma di Filippo Neri era in realtà opera esclusiva dello Spirito Santo. Resta, comunque, nelle biografie l'immagine agiografica di un giovane prete spinto dalla divina. ispirazione del santo allo studio della medicina, solo per poterne meglio dimostrare l'insufficienza.
In questi anni il C. ottenne, grazie alrappoggio di Federico Borromeo, una cappellania alla Scala Santa, che gli consenti di ricevere il suddiaconato, e del cui reddito visse per il resto dei suoi anni. Alcune notizie, in realtà con larghi margini di incertezza, lo indicano già in questo periodo come maestro dei novizi, carica che resse poi per circa quaranta anni.
Sopravvissuto di quasi mezzo secolo al suo protettore, il C. continuò a vivere nell'Oratorio, rappresentando nel modo più rigoroso la fedeltà allo spirito dell'apostolo di Roma; fu tra i quattro estensori delle regole della Congregazione dell'Oratorio, approvate da Paolo V nel 1612, così fedeli allo spirito di Filippo Neri.
Morì a Roma il 31 genn. 1643.
Tipica figura controriformistica, il C. sembra vivere di luce riflessa, e il suo posto nella storia è affidato ai cinque anni in cui fu il bastone della vecchiaia di Filippo Neri, e alla quantità di fatti e aneddoti di cui si fece egli stesso relatore sulla vita dell'Oratorio, e di cui non bisogna sottovalutare l'importanza per il processo di canonizzazione dei santo. Un manoscritto autografo del C., Deposizioni e attestazioni della santità di s. Filippo Neri e di quanto egli aveva osservato nello spazio di cinque anni, che egli stette col santo, venne registrato da G. Lami nel Catalogus codicum manuscriptorum qui in Bibliotheca Riccardiana Florentiae adservantur, Liburni 1756, p. 145, ma risulta irreperibile dalla metà del secolo scorso. È invece rimasta, in un codice della Biblioteca nazionale di Roma (Fondo S. Francesca Romana 13) e in un altro codice della Biblioteca Vallicelliana (ms. O. 552), una raccolta di notizie varie e curiose comunicate dal C. o attinenti alla sua persona. Sono inoltre rimaste le testimonianze ai processi per la canonizzazione di Filippo Neri, le prime due del 1595 e del 1596, la terza del 1610. Alcune fonti sostengono che il C. sarebbe stato contrario alla canonizzazione, proprio in omaggio allo spirito umile e, se vogliamo, anticonformista del santo. In effetti, le sue testimonianze sono estremamente pacate, quasi riluttanti, e si limitano a riferire brevi episodi della vita di Filippo Neri, senza eccessivi miracolismi agiografici.
Le fontì sulla vita del C., una manoscritta, prolissa ed agiografica, dovuta all'oratoriano Paolo Aringhi e una a stampa, che ne dipende, di G. Ricci, sottolineano la continuità dello spirito di Filippo Neri nella lunga vita del C. all'Oratorio come maestro dei novizi, e soprattutto la sua umiltà cristiana, illustrandola specialmente con gli aneddoti dei primi anni, quando Filippo Neri gli impose di non ringraziare in alcun modo, lui così rispettoso delle convenienze sociali, il cardinale Federico Borromeo per il beneficio che gli aveva fatto ottenere, e quando, ugualmente, il maestro gli impose di non sottoporsi all'esame che Clemente VIII aveva istituito per tutti i chierici muniti di benefici, per cui il C. dovette rispondere con alterigia al pontefice che un tale esame non era cosa per una persona letterata come lui, trovandone favorevole accoglienza. Bizzarrie intese a reprimere l'orgoglio terreno; tipiche di Filippo Neri, che incisero fortemente sull'animo del C., determinandone la refigiosità severa e al tempo stesso umile, così contraddittoria e così aderente allo stile controriformistico, tipica dei primi tempi dell'Oratorio romano.
Fonti e Bibl.: Roma, Bibl. Vallicelliana , ms. Vallic. O. 59: P. Aringhi, Vita dei p. P. C. della Cong.ne dell'Oratorio, ff. 6-121v;Ibid., ms. Vallic. O. 552: Alcune attioni, detti, et ammaestramenti del p. nostro glorioso s. Filippo Neri... , Riferiti dalla s. mem.a dei p. P. C. e posti per norma à suoi giovani. E di molte altre cose particolari, intorno alla vita dello stesso p. P..., ff. 279 ss.; Roma, Bibl. naz., Fondo S. Francesca Romana 13, ff. 1-27; G. Marciano, Mem. bistoriche della Congregazione dell'Oratorio... I, Napoli 1693, pp. 551 ss.; P. G. Bacci, Vita di s. Filippo Neri... con la notizia di alcuni compagni del medesimo santo aggiunta dal p. maestro G. Ricci, Roma 1745, pp. 117-160; A. Capecelatro, La vita di s. Filippo Neri, Napoli 1879, II, pp. 551 ss.; L. v. Pastor. Storia dei Papi, IX, Roma 1955, p. 141; N. Vian-G. In cisa della Rocchetta, Il Primoprocesso per s. Filippo Neri, Città del Vaticano 1957-1963, ad Indicem;L. Ponnelle-L. Bordet, Saint Philippe Néri et la société romaine de son temps (1515-1595), Paris 1958, ad Ind.;C. Gasbarri, L'Ora torio romano dal Cinauecento al Novecento, Roma1962, p. 155.