CITATI, Pietro
Scrittore e saggista, nato a Firenze il 20 febbraio 1930. Laureatosi in lettere alla Normale di Pisa, dopo una breve esperienza di insegnante (lettore all'università di Monaco dal 1952 al 1954, professore nelle scuole secondarie dal 1954 al 1959), si è dedicato all'attività pubblicistica, collaborando a quotidiani (Il Giorno, 1960-72; Corriere della sera, 1973-88; attualmente la Repubblica) e periodici (Il Punto, L'Illustrazione italiana, Paragone, Nuovi argomenti) e curando edizioni e traduzioni.
Autore di una serrata analisi di due opere capitali di Goethe, il Karl Meisters Lehrjahre e il Faust II (Goethe, Premio Viareggio per la saggistica, 1970; ed. ampliata 1990), C. si è poi occupato di numerosi altri scrittori, personaggi e testi della letteratura italiana e mondiale, affiancando a un'accurata analisi filologica un gusto spiccato per il dato storico, biografico e ambientale e una vivace propensione al narrare, che spesso trasforma il saggio in racconto letterario autonomo (Immagini di Alessandro Manzoni, 1973, col titolo Manzoni, 1980, nuova ed. riveduta, 1991; Vita breve di Katherine Mansfield, 1980; Tolstoj, 1983, Premio Strega 1984; Kafka, 1987) o lo pone a metà fra la ricostruzione storica e la rievocazione romanzata (Alessandro, 1974, ampliato col titolo Alessandro Magno, 1985; La primavera di Cosroe, 1977). Raccolte di saggi letterari e di divagazioni sulla vita e la cultura contemporanea sono Il té del cappellaio matto (1972), I frantumi del mondo (1978), Il velo nero (1979), Il migliore dei mondi impossibili (1982), Il sogno della camera rossa (1986). C. si è anche cimentato in una narrativa dal sapore vagamente fiabesco con I racconti dei gatti e delle scimmie (1981) e Cinque teste tagliate (1984). Cronaca famigliare e ricostruzione dell'Ottocento romantico è Storia prima felice, poi dolentissima e funesta (1989).