CERETTI, Pietro
Filosofo e letterato, nato a Intra nel 1823 e morto ivi nel 1884. Spirito inquieto, visse solitario e oscuro. Cominciò con lo scrivere romanzi e versi, a ispirazione pessimistica, presto dimenticati. Poi passò agli studî filosofici. In una prima fase di questi, la sua passione per il sistema del Hegel lo portò a intravedere una lacuna effettiva della costruzione sistematica hegeliana: il dualismo persistente fra logica (Idea) e mondo (Natura e Spirito); ma la soluzione della difficoltà fu impari al problema, perché il C., che voleva riformare l'hegelismo concependo il logo (l'Idea) come "coscienza" (Spirito e Natura), di fatto negò l'Idea e la Natura nella coscienza intesa come puro processo subiettivo, mostrando così d'essersi lasciato sfuggire il meglio del hegelismo. Nella seconda fase, volendo eliminare dall'assoluto ogni dualità, negò valore al pensiero finito, determinato, pensato, per porre ogni valore nel pensiero infinito, cioè determinante, pensante, ch'egli chiamò "coscienza impredicabile"; coscienza che s'intuisce, in quanto traluce, soltanto, nel pensiero, ma non si pensa. Coscienza, che è un assoluto nulla, nella cui immota contemplazione è l'ideale della filosofia.
Opere principali: Saggio circa la ragione logica di tutte le cose, Torino 1888-1905; Sinossi dell'enciclopedia speculativa, Torino 1890.
Bibl.: P. d'Ercole, Notizie degli scritti e del pensiero filosofico di P. C., Torino 1886; G. Gentile, Origini della filosofia contemporanea in Italia, III, 2, Messina 1923.