CASTRUCCI, Pietro
Nacque a Roma nel 1679. Ricevuta una buona educazione musicale, si perfezionò nel violino con A. Corelli, col quale pare abbia cominciato a studiare non più giovanissimo; nel 1715, entrato al servizio di lord Burlington, si trasferì a Londra. Fattosi notare come valente esecutore, ebbe il posto di violino concertino nell'orchestra del teatro dell'Opera diretta da Händel, e tenne tale carica fino al 1737; presso la medesima orchestra ebbe il posto di direttore come successore del Corbet. J. J. Quantz, che ebbe occasione di ascoltarlo come solista nel 1727, ne lasciò un giudizio pieno di stima e di ammirazione. I rapporti del C. con Händel furono dapprima molto buoni: infatti, con il fratello Prospero, è menzionato come inventore di uno strumento a corda piccolo ed espressivo, la violetta marina (che Charles Burney riteneva molto simile a una viola d'amore), da Händel stesso impiegato in alcune sue opere come il Sosarme, del 1732, e l'Orlando del 1733 (l'aria di Orlando, "Già l'ebro mio ciglio",è accompagnata da due violette marine); in diverse opere händeliane, quali ad esempio il già citato Sosarme e il Radamasto, furono inserite arie con accompagnamento di violino, destinate, come riferisce il Burney, a mettere in evidenza e sfruttare proprio le notevolissime qualità di esecutore e solista del Castrucci. Col passare degli anni tuttavia sembra che il C., impigrendosi in un lavoro di routine, si sia dimostrato sempre meno brillante, al punto che Händel nel 1737 decise di sostituirlo con un elemento più vivace, chiamando al suo posto M. Festing. Alla nuova situazione venutasi a creare con il licenziamento, il C. pensò di poter temporeneamente porre rimedio organizzando un concerto a suo beneficio e progettando di ritornare a Roma, senza tuttavia attuare mai tale proposito. Dopo il 1737 si perdono le sue tracce. Abbiamo ancora notizia di lui nel 1750 a Dublino, dove diresse i "Rotunda Concerts",e nel 1751 a Londra, dove il 21 febbraio organizzò un concerto a suo beneficio.
Morì in povertà il 13 marzo 175 1 a Dublino, ma ebbe funerali fastosi (che testimoniano come non fosse stato dimenticato, e godesse ancora di una notevole fama) e fu sepolto nella chiesa di S. Maria.
Molto noto all'alta società londinese, il C. si illuse in vecchinia di poter trovare in essa degli appoggi, per poter risolvere la sua difficile situazione economica. Documento patetico di quella fiducia che il C. riponeva nella gratitudine e nella considerazione che riteneva gli dovesse quella società per la quale aveva per tanti anni e con tanto impegno lavorato è l'avviso da lui diffuso in occasione di un concerto a suo beneficio dato nel 1737,poco dopo il suo licenziamento, dall'orchestra dell'Opera, in cui diceva, come riferisce il Fétis, che "avendo avuto l'onore di servire la nobiltà inglese per tanti anni, sperava che ella avrebbe voluto onorarlo della sua presenza al concerto". Di lui si conosce il temperamento impulsivo e talvolta collerico, di cui rimane testimonianza anche in un celebre dipinto di Hogarth, The enraged musician (secondo Burney e Fétis; per altri il quadro rappresenterebbe invece il fratello Prospero).
Per i contemporanei fu solista famoso, e la sua appartenenza alla scuola corelliana fu da lui sempre vantata, eseguendo lavori del suo maestro e componendo secondo quello stile. Certamente interessato anche alla composizione vocale e strumentale per tastiere e fiati, il C. lo fu indubbiamente assai più per quella destinata agli strumenti a corda, e particolarmente al violino, per il quale scrisse, tra le altre opere, i dodici Solos dell'op. 1 e i Concerti grossi dell'op. 3 che ottennero notevole fama e diffusione in quella Inghilterra nella quale la scuola corelliana si era prodigiosamente diffusa nei primi decenni del secolo.
A differenza del Corelli, ma similmente a quanto andavano realizzando in quegli anni i migliori elementi di quella scuola, il C. fu molto interessato a sviluppare una tecnica virtuosistica prestigiosa che realizzasse i più diversi effetti sonori ricavabili dallo strumento.
I contemporanei ammirarono la sua abilità di violinista e la sua ricerca di effetti nuovi ed originali ancor più delle sue qualità di compositore e direttore d'orchestra.
Diverse sue opere furono pubblicate durante la sua vita. Le raccolte comprendenti esclusivamente musiche sue sono dedicate al violino, mentre in miscellanee si trovano sue composizioni riguardanti anche altri strumenti, o voci. La certezza che l'autore di tali opere sia Pietro e non Prospero non è mai assoluta (spesso infatti compare il solo cognome, o il cognome preceduto dalla iniziale P.), ma poiché Pietro fu certamente il più famoso dei due, ed il solo di cui si sappia con certezza che studiò con Corelli, è a lui che si possono ascrivere con buon margine di sicurezza quelle edizioni di cui è documentata la notevole diffusione, e quelle miscellanee in cui il cognome Castrucci compare accanto ad altri cognomi molto prestigiosi quali Händel, Locatelli, Vivaldi, Bononcini, Telemann, Nardini, Tartini, Giardini, Pugnani, Bonporti, Hasse e persino J. S. Bach. Esistono diverse raccolte comprendenti esclusivamente lavori suoi e di Geminiani.
Di lui ricordiamo: Concerti grossi con due violini e violoncello obbligati di concertino e con due altri violini viola e basso di concerto grosso, op. 3, London 1736; Sonate a violino e violino o cembalo..., op. 1, Amsterdam 1717; XII Solos for a violin with a thorough bass for the hardpsichord or bassviolin, op. 1, London 1725; Sonate a violino e violone o cimbalo... La sonata quinta ed ottava ad imitatione di viole d'amore con il sordino al ponticello se piace, op. 2, London 1734; Sonate a violino solo e basso…, London 1739; Damon's boddes. A new song, London 1775; A favorite lesson for the harpsichord, London 1780.
Altre composizioni furono pubblicate nelle seguenti miscellanee: Six sonatas or solos contriv'd & fitted for a flute and a bass, collected out of the last new solos compos'd by M. Geminiani & Castrucci...,London 1720; A choice collection of the newest airs and minuets proper for the violin, german flute or hautboy... Dublin 1726; The complete tutor to the violin...,London 1727; Six Sonatas d une flute et une basse, choisis des dernières ouvrages solo de la composition de Messieurs Geminiani & Castrucci, Amsterdam 1730; Geminiani e Castrucci: 12sonate a flauto traverso o violino, o hautbois e basso continuo delle composizioni, ibid. 1731; XII Solos for a german flute, violin or harpsichord compos'd by sig. Geminiani and Castrucci, London 1733; The Delightful pocket companion for the german flute containing a choice collection of the most celebred Italian, English, Scotch tunes...,London 1745; Selected minuets. Collected from the castle bells and the publick assemblies in Dublin...,Dublin 1750; VI Sinfonie per due violini e basso composte da vari autori, Paris 1756; A collection of marches & Airs. For violin, german flutes and hautboys...,Edinburgh 1761; The Elements of music and of fingering the harpsichord..., Edinburgh 1780; L'art du violon ou collection choisie dans les sonates des écoles italienne, française et allemande...,Paris 1798.
Il fratello Prospero nacque anch'egli a Roma nel 1690. Forse fu allievo di Corelli. Lo troviamo a Londra con certezza nel 1719,come risulta da una lettera di Paolo Rolli del 13 giugno di quell'anno, citata in proposito da A. Ford (in Die Musik inGesch. und Gegenwart).
Risulta che abbia anche egli lavorato presso l'orchestra dell'Opera di Londra, e che più tardi abbia diretto i concerti della Castle Society of Music come successore di T. Young. Meno famoso, e forse anche meno capace del fratello, fu come lui soprattutto violinista. Associato a Pietro per l'invenzione della violetta marina (a proposito dell'aria "Già l'ebro mio ciglio" nell'Orlando di Händel si legge "Per gli signori Castrucci"), pubblicò anch'egli musica violinistica.
Pubblicò Sei sonate a violino solo e Basso, London 1739.
Fonti e Bibl.: Ch. Burney, A general History of Music from the Earliest Ages…, a cura di F. Mercer, II, New York 1957, pp. 698, 702, 770 n., 774, 779, 853, 994 s., 1004; Catal. of printed Musicin the Library of the Royal College of Music, London 1909, p. 79; The British UnionCatalogue of Early Music printed before the year1801, London 1957, pp. 171 s.; M. Rinaldi, A. Corelli, Milano 1953, pp. 284, 317 s., 321; O. E. Deutsch, Händel, London 1955, pp. 23, 84, 92, 104, 303, 720 s., 754; J. Hawkins, A generalhistory of the science and practice of music, II, New York 1963, pp. 808, 891; Répertoire internat. des sources musicales, Recueils impr., XVIII siècle, München -Duisburg 1964, pp. 60, 67, 101, 142, 150 s., 165, 187, 352, 357, 361, 365 s.; Id., Einzeldrücke von 1800, Kassel-Basel 1972, p. 83; W. S. Newman, The Sonata in the Baroque Era, Chapel Hill 1966, p. 320; A. Moser, Gesch. desViolinspiels, I, p. 85; II, pp. 117, 123 s.; P. M. Young, A history of British music, London 1967, p. 302; W. Dean, Händel and the Operaserie, London 1970, pp. 187, 190; E. L. Gerber, Neues Historisch-Biograph. Lex. der Tonkünstler, 1812-1814, I, a cura di O. Wessely, Graz 1966, col 669; H. Mendel, Musikal. Conversation-Lex.,Berlin 1870, p. 341; F-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, pp. 70 s.; L. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, p. 365; Riemanns Musik-Lexikon, I, p. 288; Grove's Dictionary of Music and Musicians, II, p. 118; Encicl. della Musica Ricordi, I, p. 433; La Musica, Diz.,I, p. 369; Encicl. della Musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 33; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, XV, coll. 1374-6.