CASTELLO, Pietro
Esperto marmorario di origine milanese della cui attività in Spagna al servizio di Filippo II e di Filippo III si hanno notizie dal 1582 al 1602. Qualche dato biografico su di lui lo forniscono i documenti d'archivio: era fratello o fratellastro di Giovan Battista Comane, il cui nome compare accanto a quello di Giacomo da Trezzo e di Pompeo Leoni nel contratto di commissione, steso nel 1579, e in altre carte successive relative al retablo e alle sepolture reali in S. Lorenzo all'Escorial. Il Comane vi risulta responsabile della parte architettonica, della scelta, del taglio e della lavorazione delle pietre e marini pregiati necessari alla bisogna. Quando nel luglio del 1582 il Comane morì, Giacomo da Trezzo appoggiò l'assunzione al suo posto del C., che verosimilmente già lo aiutava, alle stesse condizioni e con gli stessi obblighi benché sotto la sua direzione. Il contratto fu steso l'anno successivo (1583), e il C. dovette attendere all'opera fino al 1586 quando i documenti registrano di nuovo un intervento di Giacomo da Trezzo in suo favore per la giusta ricompensa del lavoro eseguito, in vista del suo desiderio di ritornare in patria.
Il programma di partenza dovette essere modificato, perché nello stesso anno il C. risulta impiegato con un altro gruppo (Bartolomé de Elorriaga, Juan Antonio Maroia, Francisco de April) alla fonte del chiostro principale con gli stessi compiti di "maestro de canterfa" che aveva nelle opere precedenti; mentre documenti successivi, pubblicati da G. de Andrés, lo indicano via via partecipe, con lo stesso gruppo, di altri lavori nel chiostro principale e all'interno delle stanze e dell'oratorio del re. Secondo Ceán Bermúdez Filippo II lo avrebbe nominato suo "scultore" nel 1591 con uno stipendio di 100 ducati che nel 1594 sarebbero stati raddoppiati per l'intervento dei C. negli ornati bronzei del retablo. Ma a giudicare dai documenti che lo ricordano sempre solo come "marmolista", non sembra che l'attività del C. andasse oltre la pur apprezzata specializzazione nel taglio, lavorazione e messa in opera dei marmi su disegno altrui. In questo senso è anche da ricordare il suo contributo alle due nicchie in marmo su disegno di Francisco de Mora che un documento del 1602, l'ultimo noto che a lui si riferisca, ricorda conimissionate a lui e ad A. de Arta per il monumento funebre dei genitori del duca di Lerma nella chiesa del convento di S. Paolo di Valladolid, rinnovata sotto il patronato del potente ministro del re.
Fonti e Bibl.: G. de Andrés, Inventario de documentos sobre la construcción... del Escorial..., in Archivo español de arte, XLVII (1974), pp. 98, 103, 110, 111, 118; XLVIII (1975) pp. 155, 161, 165, 170-178, 205; J. A. Ceán Bermúdez, Diccion. histórico..., Madrid 1800, I, p. 278; J. Marti y Monsó, Estudios histórico-artisticos, Valladolid 1898-1901, p. 258; J. Babelon, Iacopo da Trezzo et la construction de I'Escurial, Bordeaux 1922, pp. 153, 291, 304-05; L. Ferrarino, Diz. d. artisti ital. in Spagna, Madrid 1977, pp. 76 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 162 (s.v. Castelo, Pedro).