CAPEI, Pietro
Storico del diritto, nato a Lucignano in Val di Chiana il 29 ottobre 1796, morto a Firenze il 12 agosto 1868. Esercitò per breve tempo la professione forense, ma, studioso del diritto più che pratico, abbandonò i codici per le dottrine giuridiche. Seguace della scuola storica del Savigny, fece conoscere nell'Antologia del Vieusseux i grandi lavori tedeschi sulla storia e sul diritto romano, allora poco noti in Italia. Insegnò istituzioni civili nell'università di Siena e poi in quella di Pisa. Nominato consigliere di stato sotto il governo granducale, tenne l'ufficio anche dopo l'unificazione del regno, finché durò l'autonomia amministrativa della Toscana.
Non lasciò grandi opere: vanno tuttavia ricordati, come tipiche manifestazioni del suo ingegno, gli scritti sull'Origine della mezceria in Toscana e sulle Scritte coloniche (Atti dell'Accademia dei Georgofili, continuazione, vol. 14, p. 219; vol. 16, p. 105), e il discorso sulla Dominazione dei Longobardi in Italia (Archivio storico italiano, serie I, appendice II). Pubblicò anche, in collaborazione con G. Porri, un Compendio dell'istoria del gius romano nel medioevo di F. C. de Savigny (Siena 1849). È rimasta inedita un'opera col titolo Istoria, antichità ed istituzioni del diritto romono.
Bibl.: M. Tabarrini, Vite e ricordi di italiani illustri, Firenze 1884, pp. 169-173; G. Capponi, Necrologia di Pietro Capei, in Archivio storico italiano, s. 3ª, VIII (1868), pp. 202-208.