CANTINELLI, Pietro
Cronista, nato in Bologna da famiglia bolognese (pur avendo qualcuno creduto che fosse faentino) intorno al 1235. In Bologna ottenne, ma dopo il 1265, il notariato, giacché col titolo di notaio è più volte ricordato nei documenti posteriori. Fervente seguace dei Lambertazzi, con i quali era in parentela e amicizia e rapporti d'interessi, dovette subire la sorte loro: nel 1274 fu cacciato da Bologna insieme con tutti gli altri, con i quali si ritirò a Faenza. Là il C. si fece tosto notare per la sua cultura e autorità, cosicché dopo due anni, nel 1276, fu nominato sindaco e procuratore generale del Capitolo; nel 1278 venne eletto fra i sindaci inviati da Faenza alla corte romana per nominare il pontefice arbitro fra gli Accarisi e i Manfredi. Nel 1279, stabilito un accordo fra Geremei e Lambertazzi, tornò a Bologna, ma per poco, giacché i Lambertazzi si dovettero di nuovo ritirare a Faenza; e là il C. rimase poi sempre negli anni che seguirono.
Il C. ha lasciato un Chronicon che va dal 1228 al 1306, di grande importanza storica per la città di Bologna e quelle di Romagna. Si può dividere in due parti o cronache distinte: una che va sino al 1274, e l'altra che comprende i rimanenti anni. La prima è quasi tutta bolognese e scritta in Bologna; la seconda è di carattere emiliano-romagnolo, ma più specialmente faentino. Il Chronicon fu pubblicato la prima volta dal Mittarelli nelle Accessiones ai Rerum Italicarum Scriptores del Muratori (p. 231 segg.), e recentemente nella ristampa dei Rerum Italicarum stessi, a cura del Torraca (Città di Castello, 1902).
Bibl.: F. Torraca, Prefazione all'edizione del Chronicon, Città di Castello 1902; A. Sorbelli, Intorno a P. C. e alla sua prima cronaca, Imola 1904; G. Zaccagnini, P. C., cronista bolognese, in Archiginnasio, XVII (1922), p. 212 segg.; R. Galli, P. C. cronista faentino, in Romagna, XIV, p. 179 segg.; G. Zaccagnini, Ancora di P. C., in Archiginnasio, XVIII (1923), p. 196 segg.