AYRES, Pietro
Nacque a Savigliano il 9 nov. 1794. Nel 1811 è già ricordato a Savigliano e a Fossano, impegnato nelle prime prove come ritrattista. Del 1812 è il viaggio che lo porta, durante la campagna napoleonica, in Russia. Stabilitosi a Mosca, fu impegnato in qualità di ritrattista di corte e si affermò nel circolo imperiale con una pittura decisamente accademica. Chiamato in Polonia verso il 1815 dal conte Stanislao Kostka Potocki, vi soggiornò fino al 1820 circa. Per i palazzi del conte presso Varsavia, quelli di Wilanów, Gucin e Morysinek, eseguì pitture decorative (a Wilanów sono conservati quadri ad olio ed affreschi con motivi allegorici e paesaggi). Alla mostra di Belle Arti a Varsavia, nel 1819, furono premiate con medaglia d'oro due opere dell'A.: Tramonto del sole e Ritorno di Sileno dalla festa di Bacco.
Tornato in Italia, soggiornò a Roma; di questo periodo è testimonianza l'Autoritratto inviato da Roma a Savigliano all'amico G. P. Abate. In seguito, dopo una breve dimora nella città natale, si stabilì a Torino. Nel 1830, col ritratto del conte Galeani Napione si guadagnò l'ammirata protezione di Carlo Alberto, intento a restaurare il palazzo con la cooperazione del pittore e scultore Pelagio Pelagi, e fu nominato pittore di corte (Regie Patenti del 1831); successivamente entrò come professore all'Accademia Albertina (1833). Ha inizio da questo momento e senza interruzioni la parte più ricca e documentata della sua attività; e fra i ritratti più notevoli si possono ricordare quello dedicato a Carlo Alberto, altri di Maria Teresa, di Vittorio Emanuele II, di Maria Adelaide, del marchese Filippo Asinari, e del conte Giuseppe di Barbaroux, improntati al neoclassicismo che in Piemonte, per iniziativa di Carlo Alberto, si era affermato nel Palazzo Reale di Torino, emulando la decorazione aulica seicentesca cui era legata la fisionomia più sontuosa del Palazzo prima dell'avvento di Juvarra, e al castello di Racconigi, dove, insieme con nuove sistemazioni e con esempi rinnovati anche per quanto riguarda la pittura storica, si erano creati ambienti di vere e proprie rievocazioni di stili, così detti "classici", con risultati, per il neogotico ed il neoegizio, tutt'altro che trascurabili. L'A. partecipò attivamente a questo rinnovamento; ne esistono testimonianze nella Galleria del Seyter in Palazzo reale, con ritratti che rievocavano personaggi illustri, da Umberto Biancamano a personaggi del '600, quali il Dal Pozzo, il Nicolis di Robilant, e per il '700 il marchese d'Ormea e il conte Bogino. Nella Sala del Medagliere, sempre nel Palazzo, è una composizione con Minerva, Orfeo e Mercurio. Fu attivo pure come frescante in vaste composizioni nei castelli reali di Racconigi e di Pollenzo. Restano di lui dipinti nelle chiese di Torino, in S. Dalmazzo, S. Francesco d'Assisi, alla Consolata, anch'essi intesi secondo i canoni della pittura storico-romantica allora in voga. A Savigliano è documentata di lui la Madonna della Sanità in Palazzo Civico (1841), e ancora un ritratto di Carlo Alberto, oltre al sipario e al medaglione nel soffitto del Teatro Sociale (1815). Lavorò a molti ritratti di Piemontesi illustri, come attestano quelli della Famiglia Lamarmora in gruppo (databile circa 1840, in Palazzo Lamarmora a Biella); e il ritratto della Famiglia Franchi Verney della Valletta a Torino (circa 1835, Torino coll. privata). Altri dipinti sono in chiese di Racconigi, nel Santuario di Moretta (Savigliano) e ad Alessandria. Appartengono a lui nove tavole di costumi ed armi ad illustrazione dell'opera Armeria antica e moderna di S. M. Carlo Alberto del conte di Seyssel d'Aix, edita nel 1840. Negli ultimi anni, divenuto cieco, visse fra Rivoli e Torino, e qui morì l'11 giugno 1878.
Bibl.: S. Ciampi, Bibliografia critica..., II, Firenze 1839, p. 248 (Haires); S. Rastawiecki, Słownik malarzöw polskich, Warszawa 1850, I, p. 15; L. Chodźko, Histoire de Pologne, Paris 1855; H. Skimborowicz e W. Gerson, Willanów, Warszawa 1877, p. 84; J. Kołaczkowski, Wiadomoôci tycza̢ce się przemysłu i sztuki w dawnej Polsce, Krakow 1888, p. 303; C. Turletti, Biografia dei Saviglianesi illustri, in Storia di Savigliano, III, Savigliano 1888, pp. 833-36; A. Stella, Pittura e scultura in Piemonte, Torino 1893, p. 32; C. Rovere, Descrizione del Palazzo Reale di Torino, Torino 1858, pp. 125-137, 140, 141, 142, 143, 144; A. Galateri di Genola, P. A., in Riv. di Cuneo, IV(1932), n. 2, p. 29; S. Kozakiewicz, Warszawskie wystawy sztuk pięknych w latach 1819-1845, Wrocław 1952, pp. 7, 18, 26, 35, 41, 373, 378; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, II, p. 291; Encicl. Ital., V, p. 685; Diz. degli artisti polacchi e attivi in Polonia, fascicolo di prova ciclostilato, Varsavia 1959, pp. 152 s.