ANDERLINI, Pietro
Nato a Firenze e ivi operante nella prima metà del secolo XVIII, fu pittore a fresco di prospettive e decorazioni architettoniche oggi per la maggior parte perdute; poco si sa, quindi, del suo stile, salvo che esso si ricollega al buon artigianato locale e che l'artista ebbe a suo tempo un certo nome.
Fra le opere ricordate nelle guide settecentesche di Firenze si citano: gli affreschi nel sotterraneo di San Lorenzo, sulla volta soprastante all'altare della Compagnia di San Lorenzo, con architetture dell'A. e sfondi di Niccolò Nannetti (ultimate e scoperte il 17 sett. 1718); grottesche, architetture nella tribuna, sulle pareti e volte della chiesa di S. Salvatore al Vescovo; affreschi alla scala e nell'atrio che introducono alla "gran sala" nel palazzo dell'arcivescovado fatto ricostruire nel 1737 da monsignor Giuseppe Martelli (architetture dell'A., sfondi di Vincenzo Meucci); affreschi nella chiesa di San Giuseppe, in collaborazione con Sigismondo Betti, e nella badia benedettina in collaborazione con Onorio Marinari.
Fu probabilmente lo stesso P. A. impiegato occasionalmente in apparati teatrali alla Pergola (la data di nascita 1711, data dall'Encicl. dello Spettacolo,non è documentata); è ricordato negli archivi dell'Accademia degli Intrepidi tra il -1747 e il 1752: nel 1747 dipinse una nuova "scena civile" di dotazione (cioè un interno in una casa di medio ceto, destinata al corredo di scene del teatro); nello stesso anno collaborò alle scene per il Tamerlano di A. Vivaldi e per l'Antigone di A. Bernasconi; nel 1752 restaurò la "Boscareccia", probabilmente quella dipinta da altro artista nel 1748 per l'Olimpiade di L. Leo e riutilizzata nel '52 per la Semiramide Riconosciuta di A. Vivaldi.
Un suo progetto architettonico (con arco) di gusto scenografico è conservato al Gabinetto dei disegni e delle stampe della Galleria degli Uffizi a Firenze.
Bibl.: G. Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentine divise nei suoi quartieri,I,Firenze 1754, pp. 186, 199; V, ibid. 1757,. p. 94; VI. ibid. 1757. p. 352; B. Carlieri, Ristretto delle cose più notabili di Firenze, Firenze 1767, p. 18; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I, p. 432; Enciclopedia dello Spettacolo,I,p. 525.