ALBERTONI, Pietro
Fisiologo, nacque a Gazzoldo degli Ippoliti (Mantova) il 22 sett. 1849 da Giovanni, medico-chirurgo. A sedici anni si arruolò garibaldinò, e combatté a Bezzecca. Nel 1873 si laureò in medicina presso lo Studio di Padova: in questa città si dedicò all'esercizio della professione, ed entrò nell'Istituto di fisiologia diretto da F. Lussana. Nello stesso anno portò a termine studi su argomenti diversi di fisiologia dei sistemi digerente e nervoso, e di fisiologia dello sviluppo: altri lavori di questi anni riguardano la pratica medica e uno, molto importante, la medicina legale (Sul criterio fisiologico nelle perizie medico-legali per avvelenamento, cfr. M. L. Patrizi, cit., in bibl., in cui è la bibl. completa dell'A.). Nel 1876 divenne professore incaricato di fisiologia nell'università di Siena. In quell'anno dette alle stampe un 'importante memoria Sui centri cerebrali di movimento e un importante lavoro sull'Influenza del cervello nella produzione dell'epilessia, che si pone cronologicamente tra i lavori di E. Hitzig e quelli classici, sull'argomento, di L. Luciani. Nel 1878 divenne professore di materia medica all'università di Genova, dove rimase fino al 1884, anno nel quale fu chiamato, per l'insegnamento della stessa disciplina, dall'università di Bologna. In questo tempo l'A. eseguì lavori farmacologici di grande importanza. In collaborazione con il chimico L. Guareschi, iniziò nel 1883 la pubblicazione del periodico La rivista di chimica medica e farmaceutica che, mutato nel 1885 il primitivo nome in quello di Annali di Chimica e Farmacologia, fu pubblicata fino al 1898, costituendo il principale organo delle ricerche italiane di farmacologia e di chimica medica. Tra i numerosi lavori eseguiti dall'A, durante la permanenza a Genova, fondamentale è quello sull'Azione di alcune sostanze medicamentose sulla eccitabilità del cervello e contributo alla patogenesi della epilessia, quello sulle Localizzazioni cerebrali e il Contributo alla patogenesi della epilessia. Ancora più feconda divenne la sua attività nella sede definitiva di Bologna, soprattutto quando egli succedette a L. Vella nella cattedra di fisiologia, prima come incaricato, poi come ordinario. Le sue ricerche si riferiscono all'azione dei fermenti digestivi, alla secrezione biliare, alla funzione dell'apparato tiroparatiroideo, alla fisiologia delle funzioni nervose, e furono pubblicate su vari periodici italiani e stranieri (molte sulle Memorie e sugli Atti d. R. Accad. d. Scienze di Bologna, sull'Arch. Ital. di Biologia, su Policlinico e sugli Ann. di Chimica e Farmacologia). A Bologna l'A. studiò varie questioni di fisiologia sociale di grande interesse scientifico e pratico. Questi temi egli riprese anche nei suoi discorsi parlamentari: fu infatti eletto deputato di Bozzolo nelle legislature XVIII (1892-1895), XX (1897-1900), XXI (1900-1904), appartenendo al gruppo radicale. Il 17 marzo 1912 fu nominato senatore. Morì a Bologna l'8 nov. 1933. Fu socio nazionale della R. Accademia dei Lincei, e di molte altre Accademie e Istituti italiani e stranieri.
Bibl.: G. Pugliese, P. A., il Patriota, lo Scienziato, il Sociologo (necrologio), in Biochimica e Terapia sperimentale, XX (1933), pp. 584-589; A. Vedrani, P. A. neurologo, in Gazzetta sanitaria, VII (1934), pp. 31-33; M. L. Patrizi, L'opera fisiologica e sociale di P. A., in Annuario della R. Univ. degli Studi di Bologna, Bologna 1934, pp. 59-86 (con elenco delle opere dell'A., pp. 87-93); A. Castiglioni, Storia della medicina, Milano-Verona 1936, pp. 66s, 738; A. Hirsch, Biogr. Lexikon..., I, p. 67.