PIETRO Alamanno
Pittore, attivo nella seconda metà del sec. XV, nato a Göttweih (Austria), ma vissuto fin dalla giovinezza nelle Marche dove di lui si hanno notizie (a Macerata nel 1471 e forse anche nel 1494-95, ad Ascoli Piceno nel 1486; non visse oltre il 1498) e le maggiori testimonianze della sua attività artistica. Opere di lui soltanto firmate sono ora nella pinacoteca di Ascoli Piceno e nella collezione Lee di Londra; altre anche datate a Torre S. Patrizio (1466), nella pinacoteca di Ascoli Piceno (1483 e 1489), nella collegiata di S. Ginesio (1485), nella chiesa di Cerreto di Venarotta (1485), nella ex-collezione Bromley a Londra (1488), nella pinacoteca di Sarnano (1494); infine riconosciute come sue per attribuzione stilistica nella chiesa conventuale di Montefalcone Appennino, nelle pinacoteche di Brera, di Ascoli Piceno, di Urbino, di Montefortino, in Palazzo Colonna e in Palazzo Venezia a Roma, nella chiesa di S. Giovanni di Lapedona, nelle chiese di Poggio di Bretta, di Rotella, di Venarotta, di Acquasanta, di Castel Folignano (prov. di Ascoli Piceno), ecc.
Dopo un breve esordio giovanile in cui mostrò di sentire l'influsso delle correnti gotiche e toscane del primo Quattrocento, entrò decisamente nella cerchia di Carlo Crivelli, operoso nelle Marche dal 1468, e divenne il suo più fedele seguace. Pittore di non vaste possibilità, ineguale e aspro nell'interpretazione dei nervosi caratteri formali e dello smagliante fare decorato proprio del maestro, meno fine nel colore, spesso discorde e convenzionale, l'Alamanno vanta tuttavia una personalità ben distinta nel gruppo dei crivelleschi che lavorarono nelle Marche.
Bibl.: U. Gnoli, Opere sconosciute di P. A., in Rass. d'arte, XI (1911), p. 206; C. Drey, Crivelli, Monaco 1927, pp. 101-103; L. Serra, P. A., in Rass. marchigiana, VIII (1929-30), pp. 167-85, 214-24; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932.