GEYL, Pieter
Storico olandese, nato a Dordrecht il 15 dicembre 1887. Professore di storia dei Paesi Bassi all'università di Londra dal 1919, fu nominato nel 1936 ordinario di storia moderna nell'università di Utrecht, dove restò fino al 1948. Durante la seconda guerra mondiale fu arrestato dai Tedeschi e internato nel campo di Buchenwald.
Il G. occupa una posizione centrale nella storiografia dei Paesi Bassi per la sua concezione "gran-neerlandese", che, in aperta polemica con le tradizioni storiografiche nazionale-belga e nazionale-olandese, presenta l'attuale divisione dei Paesi Bassi in due regni distinti come un fatto puramente accidentale, insistendo sulla sostanziale unità storico-ulturale di tutti i gruppi etnici di lingua "neerlandese". Tale concezione il G. è venuto sviluppando in una serie di saggi raccolti nei volumi De Groot-Nederlandsche Gedachte, 2 voll., Amsterdam 1925-30, e Eenheid en Tweeheid in de Nederlanden, Amsterdam 1946, e nella fondamentale Geschiedenis van de Nederlandse Stam, 2ª ed., 3 voll., Amsterdam-Anversa 1948-50, a tutt'oggi arrivata fino all'epoca napoleonica (trad. inglese parziale The revolt of the Netherlands, 3ª ed., Londra-New York 1958); The Netherlands divided 1588-1648, Londra 1636).
Di grande importanza gli studî del G. dedicati a Oranje en Stuart (1939), De Patriottenbeweging (1947), Napoleon Voor en Tegen in de Franse Geschiedschrijving (1946, trad. inglese 1949), e in particolare gli studî di storia della storiografia che più degli altri hanno richiamato l'interesse degli studiosi sul G., raccolti nei volumi, Debates with historians (2ª ed. inglese 1958), Die Diskussion ohne Ende (1958), Toynbee and History (1956).