VERGNIAUD, Pierre-Victurnien
Nato a Limoges da famiglia borghese il 31 maggio 1753, ghigliottinato a Parigi il 31 ottobre 1793. Studiò a Parigi e il 25 agosto 1781 fu nominato, con la protezione del Turgot e di J.-B. Mercier Dupaty, avvocato al parlamento di Bordeaux. Capitano della guardia nazionale (luglio 1789), amministratore della Gironda (maggio 1790), deputato eloquentissimo all'Assemblea legislativa (settembre 1791), parve allora a molti un nuovo Mirabeau. Il 30 ottobre 1791 fu eletto presidente dell'Assemblea. Monarchico costituzionale, partigiano della guerra, mancava però di carattere e, come tutti, più o meno, i girondini, di vero temperamento politico. Tra il 20 e il 28 giugno 1792, insieme con A. Gensonné e con M.-É. Guadet, e poi da solo, promise segretamente il suo appoggio a Luigi XVI purché richiamasse il ministero Roland. Ma il tentativo fallì; ond'egli divenne, con poco entusiasmo, repubblicano. Il 10 agosto, pronunziò, come presidente dell'Assemblea, la sentenza di sospensione del re. Nel gennaio 1793, alla Convenzione, ammise la colpevolezza di Luigi XVI, ma sostenne anche che questo giudizio doveva essere sottoposto alla ratifica del popolo. Rimasto in minoranza, votò, non senza qualche esitazione, per la morte immediata. Combatté poscia, insieme con il suo gruppo, contro Marat, Danton e Robespierre, ma non fu mai, come si disse genericamente allora, federalista. Il 2 giugno 1793 si mostrò fiacco e indeciso. Nessuno tra i girondini, se si eccettua il Condorcet, fu, come il V., così profondamente rimpianto, già sotto i Termidoristi.
Bibl.: C. Vatel, V. Manuscrits, lettres et papiers, pièces pour la plupart inédites, classées et annotées, Parigi 1873, voll. 2; E. Lintilhac, V. Le drame des Girondins, Parigi 1920. V. anche le opere generali sui Girondini.