BAYARD (o Bayart), Pierre Terrail signore di
Il signore di Bayard, detto "il cavaliere senza macchia e senza paura" (le chevalier sans peur et sans reproche), nacque tra il 1473 e il 1475 nel castello di Bayard (Pontcharra, in Val d'Isère), a meno di 20 km. da Chambéry. Grazie allo zio materno, Lorenzo Alleman, vescovo di Grenoble, entrò come paggio l'8 aprile 1486 alla corte del duca Carlo I di Savoia, e vi rimase sino al 5 ottobre 1490, qualche mese ancora dopo la morte del duca, trasferendosi in seguito alla corte di Carlo VIII, re di Francia. Ritornava in Italia nel 1494 con la compagnia di gente d'arme del conte di Ligny; e prese parte sia alla spedizione di Carlo VIII sia a quella nel Milanese di Luigi XII, segnalandosi poi in particolar modo durante la guerra contro gli Spagnoli nel Mezzogiorno. A questo periodo infatti risalgono alcune delle sue prodezze più celebrate: come il combattimento contro Alonzo de Sotomayor, ch'egli prima fece prigioniero, e, in seguito, uccise in duello; la tenzone dei tredici cavalieri francesi contro tredici spagnoli, in cui B. giganteggiò fra i contendenti, assicurando la vittoria alla sua parte; la difesa del ponte sul Garigliano, allorquando, secondo la tradizione, sostenne da solo per mezz'ora l'urto di duecento cavalieri spagnoli. Ancora in Italia troviamo B. nel 1507, all'assedio di Genova; poi al comando di una compagnia di gente d'arme nel 1509 e nel 1511-1512, in campo contro i Veneziani ad Agnadello, prima, contro l'esercito della Lega Santa poi. Alla fine del 1512 andò a combattere nella Navarra contro le truppe di Ferdinando il Cattolico, e, nel 1513, nella Piccardia contro gl'Inglesi di Enrico VIII (fu allora fatto prigioniero a Guinegate, ma quasi subito liberato da Enrico VIII). Alla ripresa della guerra in Italia, nel 1515, B., nominato da Francesco I luogotenente nel Delfinato, penetrava ai primi d'agosto nel Piemonte, dalla parte di Dronero, sorprendeva a Villafranca Piemonte e faceva prigioniero Prospero Colonna; e poche settimane dopo, al termine della grande battaglia di Marignano, consacrava cavaliere sul campo lo stesso re Francesco I. Apertasi, nel 1521, la lotta tra Francesco I e Carlo V in Piccardia, B. veniva inviato con altri capitani a Mézières; e riusciva a salvare la città dall'urto degl'imperiali, assai superiori di forze, comandati dal conte di Nassau e da Franz di Sickingen. Costringendoli a ripiegare dopo circa un mese d'assedio egli compì forse la più bella impresa della sua vita militare, certo la più proficua. Nel 1522 e nel 1523 combatteva nuovameute in Italia; e vi si trovava ancora nel 1524, sotto il comando dell'ammiraglio di Bonnivet. Inutilmente tentò di resistere contro gl'imperiali ad Abbiategrasso: dovette ripiegare col resto dell'esercito sulla Sesia e, passato il fiume, assunse il comando della retroguardia, cercando di contrastare tenacemente il passo all'esercito del connestabile di Borbone. Ma il 30 aprile veniva mortalmente ferito, sulla strada tra Gattinara ed Ivrea, forse nei pressi di Roasio o Roasende. Amici e nemici resero solenne onore alla salma e alla memoria di lui, passato alla storia come l'ultimo grande rappresentante d'una concezione di vita militare e d'un ideale cavalleresco che ormai tramontavano.
Bibl.: Di assai piacevole lettura, per quanto naturalmente di tendenza encomiastica, è la Très joyeuse, plaisante et récréative histoire... du bon chevalier sans paour et sans reproche, le gentil seigneur de Bayart composée par le Loyal serviteur (probabilmente Jacques de Mailles), ed. Roman, Parigi 1878 (nei Textes de la Société de l'histoire de France). Vedi anche: S. Champier, Les gestes ensemble la vie du preulx chevalier Bayard avec sa généalogie, n. ed., Parigi 1918 (su queste due fonti della storia di B., v. Les sources de l'histoire de France, ii, i, p. 133). Cfr. A. de Terrebasse, Hist. de Pierre Terrail, seigneur de Bayart, 5ª ed., Vienne 1870; P. Chuquet, Bayard à Mézières, in Études d'histoire, s. 1ª, Parigi 1903; P. P. Plan, Histoire du chevalier Bayard, Losanna 1913; Poma, Dove morì il Baiardo?, Biella 1923; C. Monnet, Bayard et la Maison de Savoie, Parigi e Torino 1926.