Teologo e polemista (Chartres 1625 - Parigi 1695); insegnò a Port-Royal, ove compose insieme ad A. Arnauld, di cui fu devoto amico e difensore, la Logique de Port-Royal e lavorò per la Grammaire di C. Lancelot; assisté B. Pascal nella composizione delle Provinciales, che tradusse in latino (1658), e collaborò con Le Maistre de Sacy, esercitando in certo modo la direzione della comunità di Port-Royal. Scrisse molto, sotto varî pseudonimi, in favore del giansenismo (per es., le 10 Lettres sur l'hérésie imaginaire, 1664; 18 con l'aggiunta delle Visionnaires, 1667, che gli inimicarono Racine). Combatté la firma del celebre Formulario ed ebbe parte principale nella distinzione delle questioni "di diritto" e "di fatto". Esiliato (1679), attenuò il suo giansenismo staccandosi da Arnauld; ritornato in Francia (1683), ripre se la polemica contro i protestanti e attaccò i quietisti, manifestando così il suo fondamentale intellettualismo antimistico e il suo ottimismo, che appare nel Traité de la grâce (post., 1715, con dottrina lontana dal giansenismo) e negli Essais de morale (1671-78, 4 voll., cui seguirono altri), considerati la sua opera migliore.