MAUFER, Pierre (Petrus de Malaferis, Petrus Franzosius)
– Figlio di Tommaso, nacque a Rouen prima del 1452.
Una superata tradizione lo indica come il primo tipografo di Rouen, ma i più antichi documenti certi che a lui si riferiscono sono le sottoscrizioni del De physionomia di Pietro da Abano (Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d’Italia [=IGI], 7601: Physiognomia; L. Hain, Repertorium bibliographicum…, n. 18: Liber compilationis physionomiae), opera datata Padova 1474, e dei Synonima medicinae di Simone da Genova (IGI, 8998), datata Padova 20 apr. 1474. Dal 1475 è nota la sua attività tipografica oltre che dai numerosi colophon, da altrettanto numerosi documenti archivistici che lo mostrano attivo a Padova fino all’aprile 1480, quando sottoscrisse il Liber nonus ad Almansorem di Rhazes (IGI, 8344); nello stesso anno si spostò a Verona, forse già in aprile, certamente dall’estate, a stampare, per conto del canonico ungherese di Bacs e di Vac, Antonio, pur continuando ancora a lavorare a Padova (Sartori, doc. LX) in società con altri imprenditori del mondo del libro, tra cui Zaccaria Zaccarotto. Sottoscrisse poi volumi a Venezia dove stampò, sempre in società, dal novembre 1480 al giugno 1486.
Il M. era dunque un importante tipografo, che sapeva organizzare e ottimizzare, pur nelle inevitabili difficoltà, i vari passaggi della produzione, dall’approntamento dei caratteri (risulta lavorare per lui Francesco Griffo, l’orafo e incisore bolognese che raggiunse fama universale collaborando con Aldo Manuzio) e degli esemplari di tipografia alla presenza di editori e correttori e di maestranze specializzate nella lavorazione (Rigoni; Sartori). I documenti lasciano intendere la complessa organizzazione dell’officina, dotata, negli anni padovani, di quattro o cinque torchi (Mardersteig); inoltre da essi appare una sua profonda conoscenza del mercato librario in una città universitaria, dedicandosi egli in prevalenza alla produzione di opere filosofiche e giuridiche necessarie all’attività dello Studio, curate da professori dello Studio stesso, che se dovevano garantire in prospettiva un rientro non tardo del capitale finanziario investito, permettevano anche uno smercio notevole degli esemplari prodotti.
Durante gli anni veneziani non rinunciò a lavorare in Terraferma: ancora a Padova e a Treviso dove, nel 1482-83, il M. costituì una società tipografica per la produzione di un Virgilio con il commento di Servio (IGI, 10206, con la data topica di Verona, rivelatasi erronea), datato 13 nov. 1482, ma non sottoscritto (Scapecchi; Contò). Dopo l’ultima edizione sottoscritta a Venezia – i Canones medicinae di Avicenna, datato 10 giugno 1486 (IGI, 1120) – i documenti tacciono per alcuni anni e i primi dati disponibili presentano il M. nel 1489 in relazione di affari a Bologna dove, assente, è rappresentato dalla moglie (Cencetti). I suoi interessi si erano spostati evidentemente in area emiliana: nel 1491-92 sottoscrisse a Modena cinque edizioni, tre in società con il sarto Paolo Mondatore e successivamente due da solo; è notevole che nel catalogo del M. a Modena si inseriscano, accanto ai trattati giuridici, opere di carattere popolare come la Prognosticatio di Johannes Lichtenberger (IGI, 5758) e i Reali di Francia di Andrea Mangiabotti da Barberino (IGI, 466), che sono anche le uniche illustrate nell’insieme della sua vasta produzione, segno del tentativo di adeguare il prodotto dell’officina alla realtà cittadina. Passò poi a stampare a Cremona due edizioni: i Praecepta de oratione nuptiali di Dionigi di Alicarnasso (IGI, 3486, non datata) e il Lumen apothecariorum di Quirico De Augustis (IGI, 1073, datata 27 ag. 1494). Questa sottoscrizione resta l’ultima notizia sul M.: l’edizione di Pio II, Historia de duobus amantibus (IGI, 7811) conosciuta nell’unico esemplare di Trieste (Museo Petrarchesco Piccolomineo), edita a Bologna da Benedetto Faelli nel 1496, benché impressa con il carattere 75G a lui appartenente e usato a Cremona, non permette di supporre un suo ritorno a Bologna e dunque neppure che a quella data egli fosse ancora in vita.
Non sono noti il luogo e la data di morte del M., da porre dopo il 1494.
Fonti e Bibl.: V. Putti, Ignota e forse prima edizione dell’Anatomia di Mondino dei Liucci, in La Bibliofilia, XXXIII (1931), pp. 381-383; E.P. Vicini, La stampa nella provincia di Modena, in Tesori delle biblioteche d’Italia, Emilia Romagna, a cura di D. Fava, Milano 1932, pp. 498-500; E. Rigoni, Stampatori del sec. XV a Padova, in Atti e memorie della R. Acc. di scienze lettere ed arti in Padova, n.s., L (1934), pp. 277-333; G. Cencetti, Pietro M. e Bazaliero Bazalieri, in Studi e ricerche sulla storia della stampa nel Quattrocento, Milano 1942, pp. 33-45; Modena, Reggio Emilia, Scandiano, a cura di D. Fava, Modena 1943, pp. 67-72, 93-98; A. Sartori, Documenti padovani sull’arte della stampa nel sec. XV, in Libri e stampatori in Padova. Miscellanea di studi storici in onore di mons. Bellini, tipografo editore libraio, Padova 1959, ad ind.; G. Mardersteig, La singolare cronaca della nascita di un incunabolo: il commento di Gentile da Fabriano all’Avicenna stampato da P. M. nel 1477, in Italia medioevale e umanistica, VIII (1965), pp. 249-267; I. Kotvan, Missale Strigoniense - Hain 11428, in Beiträge zur Inkunabelkunde, III (1967), p. 189; S. Reymond Munari, La stampa dei «Consilia» di Bartolomeo Montagnana e dei «Consilia» di Angelo Ubaldi in due contratti del 1475, in Quaderni per la storia dell’Università di Padova, XIII (1980), pp. 182-187; W. Scalco, Il bresciano Giacomo Bordigazzi, dottore in arti, tra i prototipografi a Padova, ibid., pp. 134-136; P. Scapecchi, Note sulla tipografia trevigiana, in Studi trevisani, II (1985), 4, pp. 21-23; A. Contò, La società Maufer - Gonfalonieri e la stampa quattrocentesca di Virgilio, in Verona illustrata, III (1990), pp. 23-33; P. Amelung, M., P., in Lexikon des gesamten Buchwesens, Stuttgart 1996, p. 94; D. Fattori, Nuovi documenti per la storia della tipografia padovana del ’400, in La Bibliofilia, C (1998), pp. 7-9; P. Needham, Venetian printers and publishers in the fifteenth century, ibid., p. 173; A. Sorbelli, Corpus chartarum Italiae ad rem typographicam pertinentium ab arte inventa ad ann. 1550, I, Bologna, a cura di M.G. Tavoni, Roma 2004, p. 89, docc. CCLXXVI-CCXCI; F. Piovan, Una società di stampa tra P. M. e Zaccaria Zaccarotto, in Quaderni per la storia dell’Università di Padova, XL (2007), pp. 209-216; Catalogue of books printed in the XVth century now in the British Museum, V, pp. XXIV, 298; VII, pp. XLI-XLIII, XLIX-LI, LXIX, 912-914, 950 s., 957 s., 1065 s.