Letterato (Rennes 1748 - Parigi 1816). Ricoprì cariche sotto il Direttorio (fu ministro plenipotenziario a Torino nel 1797) e il Consolato, ma si mantenne sempre fedele alle idee repubblicane, e dal 1802 attese soltanto al suo insegnamento universitario. In Italia godette la stima dell'Alfieri, del Foscolo e del Manzoni. Pubblicò varî scritti, ma la sua fama è tutta affidata alla Histoire littéraire d'Italie (1808-15), continuata da F. S. Salfi. Più che un esploratore della storia letteraria, fu un giudice sagace e diede giudizî equi e accorti in cui il suo entusiasmo per l'Italia infuse calore. Ideò anche una forma storica che influì sulle opere successive del genere. Pubblicò diversi scritti di argomento musicale.