LAPORTE, Pierre (detto Roland)
Capo dei protestanti francesi, che diresse per alcuni anni il movimento dei camisardi nella provincia di Linguadoca, dopo la revoca dell'editto di Nantes. Era nato il 3 gennaio 1680 a Mas-Soubeyran (dipartimento di Gard), da un'antica famiglia di ugonotti delle Cevenne. Dei componenti di questa famiglia quattro si distinsero alla fine del sec. XVII nella resistenza contro le persecuzioni del governo di Luigi XIV: uno, pastore, dovette rifugiarsi in Olanda; un altro, Gédéon, predicatore, fu giustiziato nel 1696 a Montpellier; il terzo, Roland, organizzò il primo sollevamento nel settembre del 1702, ma fu ucciso dopo un mese. Fu suo nipote, Pietro, ex-dragone, che gli succedette nell'ottobre del 1702 e prese il titolo di generale delle truppe protestanti in Francia, raccolte nelle Cevenne. A capo di un migliaio di contadini, aiutato da Jean Cavalier, egli tenne testa fino al mese di agosto 1704 alle truppe regolari cattoliche comandate dal maresciallo de Villars. Alcune sue operazioni furono coronate di successo: egli prese le città di Sauve e Ganges, il castello di Saint-Félix, fece a pezzi alcuni distaccamenti cattolici, ma fu sconfitto completamente a Pompignan. Mentre Jean Cavalier si lasciava sedurre dalle proposte del maresciallo, che riuscì a distaccarlo dai camisardi, Laporte proseguì la lotta. Circondato a tradimento nella notte dal 14 al 15 agosto 1704 nel castello di Castelnau, presso Boucoiron, fu ucciso mentre cercava di fuggire.
La società della storia del protestantesimo francese ha acquistata la casa di Pietro L. a Mas-Soubeyran e vi ha installato il Musée du Désert, dove sono raccolti i ricordi di quei tempi.
Bibl.: Bulletin de la Société de l'histoire du protestantisme français, passim; E. Hugues, Le Musée du Désert, s. a.; La France protestante, ed. Haag., s. v.; anche J. Dedieu, Le rôle politique des protestants français, Parigi 1920.