LEGROS, Pierre I
Scultore, nato a Chartres il 27 maggio 1629, morto a Parigi il 10 maggio 1714. Allievo del Sarrazin, accademico (1666), ebbe anche titolo di scultore del re: fu uno dei decoratori del parco di Versailles, eseguendovi numerosi gruppi di fanciulli, di satiri, di tritoni, per il viale delle acque, fusi poi in bronzo (1688); decorò con rilievi in piombo la facciata principale della cascata dello stesso viale; modellò per il Parterre la figura dell'Acqua (1681), dal corpo flessibile, dalla capigliatura ondeggiante; per il Bosquet des Dômes un adolescente rappresentante il sorgere del giorno; per il Labirinto l'Esopo (1672), poi fuso in piombo, ecc. Lavorò anche per Marly, per il Trianon e per la chiesa degl'Invalidi.
Il figlio, Pierre II, scultore e architetto, nato a Parigi il 12 aprile 1666, morto a Roma il 3 maggio 1719, fu scolaro del padre e di J. Lepautres. Ottenuto nel 1686 il primo premio di scultura, studiò dal 1690 al 1695 all'Accademia di Francia in Roma, dove poi si stabilì. Dal 1695 al 1699 fece per l'altare di Sant'Ignazio nella chiesa del Gesù il modello della statua del santo e il gruppo marmoreo: la Religione abbatte l'eresia, che lo rese celebre. Nel 1697 gli fu ordinato il monumento sepolcrale di Gregorio XV nella chiesa di S. Ignazio, eseguito in collaborazione con P. E. Monot e C. Rusconi. Nel 1698 eseguì, su disegni di Oppenort, il monumento del duca e della duchessa di Bouillon, del quale si trovano frammenti nel vestibolo della cappella dell'Ospizio e nel museo di Cluny. Tra le sue opere migliori è la tomba del cardinale Girolamo Casanate (verso il 1708) in S. Giovanni in Laterano; di lui sono nella stessa chiesa le due statue dei Ss. Bartolomeo e Taddeo, del 1713. Suo è l'affollato rilievo di S. Francesco di Paola implorante dalla Madonna la guarigione di ammalati, nella cappella di San Francesco di Paola in S. Giacomo agl'Incurabili, per la quale fornì anche il disegno.
Pur partecipando in qualche opera, specie nelle sculture decorative dei parchi di Versailles e di Saint-Cloud a Parigi, alle tendenze classiciste francesi, Pierre II L. è da considerarsi un fedele seguace della corrente barocca romana derivata dal Bernini, di cui anzi accentua spesso l'impetuoso e dilagante movimento pittorico delle masse plastiche.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXII, Lipsia 1928 (con la bibl. preced.); P. Francastel, La sculpture de Versailles, Parigi 1930.