Huyghe, Pierre
Artista francese, nato a Parigi l'11 settembre 1962. Ancora ragazzo, prima di avvicinarsi all'arte, H. ha frequentato ambienti culturali alternativi, vicini ai movimenti anarchici e punk. Dopo aver seguito i corsi dell'École supérieure des arts graphiques (1981-82), nel 1984 si è diplomato presso l'École supérieure des arts décoratifs di Parigi, dove ha poi svolto la sua attività artistica. Ha iniziato la sua ricerca interessandosi al Situazionismo e all'arte di intervento urbano, sperimentando tecniche diverse come la fotografia e i video, e realizzando anche film, installazioni e lavori su carta e in legno. Le sue opere sono state presentate in spazi espositivi non tradizionali ma anche in sedi prestigiose (S. R. Guggenheim Museum, New York, 2003; Dia Center for Arts, New York 2003-04; Castello di Rivoli, Torino, 2004; Moderna Museet, Stoccolma, 2005; ARC, Musée d'art moderne de la Ville, Parigi, 2006; Tate modern gallery, Londra, 2006 ecc.), rivelando sempre grande interesse per lo spazio di per sé espressivo, e per il momento espositivo come percorso in cui far emergere nuove realtà e nuove esperienze. Già a partire dagli anni Ottanta ha realizzato le sue performances in collaborazione con altri artisti quali C. Closky, X. Veilhan, P. Joseph, D. Gonzales-Foerster, Ph. Parreno. Con quest'ultimo, dopo aver acquisito nel 1999 i diritti di riproduzione di un personaggio femminile disegnato per il mercato giapponese dell'animazione, ha realizzato il progetto No ghost just a shell (1999-2003), con lo scopo di fornire un'identità, un nome (Annlee) e una vita propria a tale personaggio, attraverso alcuni video in 3D. Il provocatorio passaggio legale della proprietà del copyright ad Annlee si rivela momento culminante della riflessione dell'artista sull'identità individuale e sul suo annullamento provocato dall'industria dello spettacolo, affrontata anche nel film Blanche Neige Lucie (1997), la cui protagonista è però un personaggio reale, la cantante francese L. Dolène, doppiatrice del personaggio animato di Biancaneve e vincitrice nel 1996 di una causa contro la Disney voice characters per i diritti d'uso della propria voce.
L'analisi del linguaggio cinematografico nelle sue valenze tecniche e simboliche costituisce un altro filo conduttore della ricerca di H., che ha realizzato opere ispirate a film famosi, quasi sempre interpretate da attori dilettanti. In particolare si ricordano il film Les incivils (1995), girato negli stessi luoghi di Uccellacci e uccellini (1966) di P.P. Pasolini, di cui l'artista utilizza la sceneggiatura, il montaggio e le inquadrature per proporne una nuova lettura. L'ellipse, del 1998, si presenta come una proiezione simultanea di tre scene filmate: le due laterali, che si susseguono, sono tratte da Der amerikanische Freund (1977; L'amico americano) di W. Wenders, mentre quella centrale è girata da H. con lo stesso protagonista del film, B. Ganz, filmato in tempo reale mentre attraversa un ponte, come se andasse da un luogo all'altro della finzione in modo da colmare l'ellissi, ossia il salto spazio-temporale creato dal montaggio. Sleeptalking (1998) è stato invece presentato in due versioni. La prima mette a confronto in due sale adiacenti il film di A. Warhol Sleep (1963), che mostra il volto del poeta J. Giorno mentre dorme, e la voce del poeta che rievoca l'esperienza del film. La seconda, sempre accompagnata dal monologo di Giorno, fa vedere il volto attuale del poeta che, in dissolvenza, si trasforma in quello ripreso da Warhol. Per Mobil TV (1995) H. ha invece utilizzato uno spazio museale come studio televisivo e stazione trasmittente (evento da lui riproposto nel 1998 con l'artista M. Ohanian). Da ricordare inoltre Streamside day follies (Dia Center for the Arts, New York, 2003-04) un evento che fa parte di un progetto più complesso in via di sviluppo (Streamside day), basato sull'interesse di H. per il folklore e le tradizioni nella società contemporanea.
H. ha partecipato alle maggiori rassegne internazionali di arte contemporanea. Nel 2001 ha vinto il Premio speciale 'La Biennale di Venezia' per l'opera Le château de Turing e nel 2002 il premio Hugo Boss per l'opera Les grandes ensenbles.
bibliografia
Cataloghi di mostre: Pierre Huyghe, a cura di C. Christov-Bakargiev, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli, Museo d'arte contemporanea, Milano 2004; Pierre Huyghe: Celebration park, Paris-London 2006.