BRÉZÉ, Pierre de
Celebre capitano e uomo di stato francese, nato verso il 1410, morto il 16 luglio 1465. Egli discendeva da un'antica famiglia dell'Angiò ed era figlio di Pietro (I) di Brezé, consigliere e ciambellano reale. L'inizio della sua fortuna data dal 1433, quando una rivoluzione di palazzo, in cui egli ebbe parte non piccola, abbatté il La Trémoille, l'onnipotente ministro di Carlo VII. Fu un validissimo cooperatore di Carlo VII nella lotta contro gl'Inglesi, distinguendosi nella cosiddetta Journée de Sillé (marzo 1434), all'assedio di Montreau (1437), nella guerra di Normandia (1440), e rese grandi servigi al re anche durante "Praguerie" (1440), aiutando a sottomettere il Delfino e i signori ribelli. Divenne così consigliere del re dal 1436; ottenne - in più d'altre cariche - la contea di Évreux.
Dopo la morte della regina Jolanda (14 novembre 1442) il B., con la protezione della favorita reale Agnese Sorel, divenne potentissimo a corte. Come ciambellano del re, si creò una posizione preponderante nel consiglio, dopo aver fatto allontanare Prégent de Coëtivy e messo in seconda linea il connestabile e Carlo d'Angiò. Fra il 1440 e il 1450 egli ebbe la parte principale nella direzione del governo; ma si mostrò all'altezza del suo compito. Negoziò fra l'altro la tregua di Tours tra la Francia e l'Inghilterra (28 maggio 1444) e il matrimonio di Enrico VI con Margherita d'Angiò, figlia del re Renato; nel 1446, un trattato tra la Francia e la Savoia. All'interno promosse la riforma dell'esercito. Nel 1446 sembrava giunto all'apogeo della sua potenza; ma già i suoi nemici gli preparavano la rovina. Primo fra essi il delfino Luigi, che accomunava in uno stesso odio la Sorel e il B., e che mosse contro varie accuse e lo fece compromettere in un processo scandaloso, sicché il B. dovette lasciare la corte e giustificarsi. Riacquistò tuttavia in seguito il favore del re, e, ricominciata la guerra con gl'Inglesi, si distinse di nuovo, per il suo valore e per la sua abilità, nella campagna di Normandia (1449-1450)
Dopo la morte di Agnese Sorel (1450), si aprì un nuovo periodo nella carriera di Pietro di B. Non fu più l'arbitro del governo, ma il potentissimo governatore della Normandia e il supremo moderatore delle relazioni tra la Francia e l'Inghilterra: sorvegliava infatti gl'Inglesi e il duca di Borgogna, contro i quali sosteneva il partito dei Lancaster, contribuendo così a fissare la politica francese in un senso favorevole ad essi. Nel 1457 con suo fratello Giovanni di B. fece un colpo di mano contro la città di Sandwich, che fu saccheggiata; poi preparò ancora, contro il duca di York, una spedizione in soccorso di Margherita d'Angiò, che gli donò le isole anglo-normanne in compenso dei suoi servigi.
L'avvento al trono di Luigi XI (22 luglio 1461) rovesciò per poco la fortuna del B. Fu incarcerato a Loches; ma fu presto rilasciato, e rimesso nel possesso dei suoi beni e nella maggior parte delle sue cariche. Per di più il re diede in moglie al figlio di Pierre de B., Giacomo, sua sorella naturale Charlotte, figlia di Carlo VII e di Agnese Sorel. Nel 1464 riacquistò la carica di siniscalco della Normandia, prese parte per breve tempo alla Ligue du Bien Public contro Luigi XI; poi tornò fedele al re. Trovò la morte il 16 luglio 1465, nella battaglia di Monthléry, nella quale comandava l'avanguardia del re.
Bibl.: Fra le fonti, essenziale: G. Chastelain d'Alost, Œuvres, ed. Kervyn de Lettenhove, voll. 8, Bruxelles 1863-66, specialmente I e II, VII; lo Chastelain visse lunghi anni presso il de Brézé; P. Bernus, Le rôle politique de Pierre de Brézé au cours des dix dernières années de Charles VII (1451-1461), in Bibliothèque de l'École des Chartes, 1908, pp. 303-347.