AURIOLI, Pierre d' (Petrus Aureoli)
Filosofo francescano del Medioevo, soprannominato Doctor facundus. Nato a Gourdon, nella parte settentrionale della contea di Quercy, in anno non bene noto, intorno al 1304 era a studiare a Parigi, ove ascoltò probabilmente Duns Scoto. Fattosi francescano, insegnò a Bologna e a Tolosa, e divenne infine maestro di teologia a Parigi nel 1318. Nominato arcivescovo di Aix, morì poco dopo, alla corte papale di Avignone, nel 1322. Nel suo libro (1311) Tractatus de paupertate et usu paupere, l'A. combatté gli spirituali francescani, secondo i quali la virtù della povertà era necessaria. Il Tractatus de principiis, anche precedente, sulla filosofia della natura, restò incompiuto e manoscritto, né fu poi mai pubblicato. L'opera principale, Commentarii in libros quatuor sententiarum, ebbe una doppia redazione (1314-15; 1316-18) di cui solo la seconda è stampata. Integrazione di quest'opera è il Quodlibet, di contenuto prevalentemente polemico. Tra i molti scritti esegetici è soprattutto da ricordare il Breviarium Bibliorum o Compendium Sacrae Scripturae.
Anche l'A., come lo Scoto, fu pensatore di temperamento soprattutto critico, non legato senz'altro a una scuola filosofica. Fra i teologi, preferi Agostino; tra i filosofi, Aristotele e Averroè. In netta opposizione alla dottrina scotistica, sostenne un concettualismo psicologistico, fortemente orientato verso il nominalismo e anzi, addirittura, verso l'empirismo.
Bibl.: R. Dreiling, Der Konzeptualismus in der Universalienlehre des Franziskanerbischofs Petrus Aureoli, Münster i. W. 1913; E. Gilson, La philosophie médiévale, Parigi 1922, II, pp. 87-90; F. Ueberweg, Grundriss der Geschichte der Philosophie, II, iiª ed., Berlino 1928, pp. 524-28; cfr. p. 769, per la bibliografia ulteriore; e infine B. Landry, Pierre Auriol, sa doctrine et son rôle, in Revue d'histoire de la philosophie, II (1928), pp. 27-48 e 133-141.