BONNARD, Pierre
Pittore francese, nato il 3 ottobre 1867 a Fontenay-aux-Roses; allievo dell'accademia Jullian insieme con Maurice Denis, Vuillard, Sérusier, Piot. Benché ammesso alla Scuola delle belle arti, non la frequentò. Si sentiva attratto allora da diverse forme di arte decorativa: monili, paraventi, copertine per partiture, menus, cartelloni. Verso il 1890 cominciò a fare litografie a colori. Le sue prime pitture furono esposte agli Indépendants del 1891 (Femmes dans des jardins). Un'importante esposizione dal Durand-Ruel nel 1896 lo rese noto. Vi espose di nuovo nel 1899, insieme con un gruppo di pittori tra i quali ricordiamo Valloton, Vuillard, Redon, Cross, Signac. Poi le esposizioni si susseguono: espone quasi ininterrottamente dal 1900 al 1913, dal 1919 al 1924 dal Bernheim il giovane, a Venezia nel 1922, dal Druet nel 1924, agli Indepéndants e al Salon d'automne dal 1903.
Nelle sue prime pitture il procedimento consiste nello stendere il colore a strati o a cerchi. Vi si può discernere l'influenza del Gauguin e specialmente delle stampe giapponesi, accentuata dall'importanza conferita all'arabesco nella composizione (Femme assise au lapin, 1891; La partie de croquet, 1892). Poi i toni della sua tavolozza s'incupiscono, e l'uso del cartone accentua questa evoluzione. Verso il 1905 rinunzia al cartone in favore della tela; i toni diventano più squillanti. I soggetti più frequenti sono paesaggi con figure, interni, nudi. Come incisore preferisce la tecnica della litografia; ha illustrato il Solfège di Claudio Terrasse, Maria di Peter Nansen, le Histoires naturelles di Giulio Renard, Dingo e La 628-E 8 del Mirbeau, il Prométée mal enchaîné del Gide, le Notes sur l'amour di Claudio Anet; degne di nota sono le cento litografie composte dal Bonnard per Parallèlement del Verlaine e le centosessanta circa pei Daphnis et Chloë.
Il B. occupa un posto molto importante nella scuola francese; ma, nemico delle teorie, non si riallaccia a nessun cenacolo.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910; monografie di L. Wert, Parigi 1919; di F. Fosca, Parigi 1921; di G. Coquiot, Parigi 1922; di Cl. Roger Marx, Parigi 1924; di Ch. Terrasse, Parigi 1927.