Piccioni, Piero (propr. Gian Piero)
Compositore, nato a Torino il 6 dicembre 1921. Ricordato essenzialmente come musicista dei film interpretati e diretti da Alberto Sordi e per il ritmo di samba che puntellava la trasmissione televisiva Storia di un italiano (1979), che di quei film era una specie di summa, P. ha attraversato con la sua musica, quasi tutte le sfumature del cinema italiano, dai film di impegno civile di Francesco Rosi a quelli 'politico-grotteschi' di Elio Petri e Lina Wertmüller, dalle commedie all'italiana tradizionali a quelle più innovative di Alberto Lattuada e Antonio Pietrangeli. Una spiccata icasticità, soprattutto sul versante ritmico-timbrico, caratterizza tutte le sue partiture.
Noto inizialmente con lo pseudonimo di Piero Morgan, P. si rivelò, adolescente, come pianista jazz. Autore di canzoni, appassionato divulgatore del genere jazzistico attraverso fortunate trasmissioni radiofoniche, si impose rapidamente come compositore per il cinema. Una prima importante affermazione arrivò nel 1954, con La spiaggia di Lattuada, descrizione di un microcosmo che si traduce in un film frammentato, nella sceneggiatura come nell'uso dei colori, risolto da P. con una musica a sua volta riverberata, per giustapposizioni sonore. Con Lattuada sarebbero seguiti, tra gli altri, I dolci inganni (1960), dove suggestivi assoli di chitarra accompagnano il personaggio dell'adolescente Catherine Spaak, e Mafioso (1962), dove la colonna sonora rinuncia a ogni tentazione di 'colore locale' giocando la carta di un raggelante straniamento, speculare alla dissociazione del protagonista: un siciliano (Alberto Sordi) che, trapiantato al Nord, crede invano di dimenticare le sue origini di 'picciotto' e di purificarsi dalle sue radici. Negli anni Settanta il sodalizio con Lattuada sarebbe proseguito con Cuore di cane (1976), dove P. si è sbizzarrito con un'ampia manipolazione elettro-acustica dei suoni, d'altronde appropriata per un film che tratta di ingegneria genetica. Ma vanno ricordati altri incontri significativi del decennio precedente, tra cui quello, all'insegna della commedia psicologica, con Pietrangeli, per Adua e le compagne (1960), La parmigiana (1963) e Io la conoscevo bene (1965), quello con Mauro Bolognini per La notte brava (1959), dove P. torna al suo primo amore, il jazz, e Senilità (1962), caratterizzato da una partitura di ampio respiro sinfonico, e quello con Petri, inaugurato con un altro commento dalle suggestioni jazzistiche, per L'assassino (1961), e conclusosi con La decima vittima (1965), insolito esperimento di fantascienza, rimasto inespresso a causa dei tagli imposti dal produttore, dove solo la colonna sonora, scabra e quasi prosciugata nei valori timbrici, sembra rendere giustizia al progetto del regista.Negli anni Settanta P. ha contribuito anche alle commedie della Wertmüller, firmando le colonne sonore di Mimì metallurgico ferito nell'onore (1972), dove la musica operistica è usata con valenze parodistiche, e di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto (1974). Ma l'autore che in questo periodo si era più legato al modo di comporre di P. è Francesco Rosi; dopo I magliari (1959), Salvatore Giuliano (1962) e Le mani sulla città (1963), sono infatti arrivati Il caso Mattei (1972), Lucky Luciano (1973), Cadaveri eccellenti (1976, ma il tango è composto da Astor Piazzolla), Cristo si è fermato a Eboli (1979), tutti film commentati con partiture funzionali, attente alla descrizione di ambienti e personaggi, cui si aggiungeranno, negli anni Ottanta, Tre fratelli (1981) e Cronaca di una morte annunciata (1987), quest'ultimo ricco di citazioni musicali latinoamericane.
L'altro nome cui la musica di P. è legata a filo doppio è quello di Alberto Sordi. Un sodalizio nato con il Sordi attore e proseguito, fin dal debutto dietro la macchina da presa (Fumo di Londra, 1966), con il Sordi regista, da Polvere di stelle (1973), con la grande popolarità riscossa dalle canzoni, che rielaborano vecchi temi di avanspettacolo, a Io e Caterina (1980); fino ad arrivare, con qualche stanchezza da parte di entrambi, ad Assolto per aver commesso il fatto (1992) e Incontri proibiti (1998).
Commedia all'italiana ‒ Parlano i protagonisti, a cura di P. Pintus, Roma 1985, passim; E. Comuzio, Colonna sonora. Dizionario ragionato dei musicisti cinematografici, Roma 1992, ad vocem.