MAZZONI, Piero
– Nacque a Firenze il 24 dic. 1921 da Amato e da Dina Conti. Dopo gli studi secondari si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Firenze. Qui nel 1944 entrò come allievo interno nell’istituto di patologia speciale chirurgica diretto da P. Valdoni e si laureò brillantemente nel 1945. Nello stesso anno si trasferì all’Università di Roma, seguendo il maestro che vi era stato chiamato a dirigere l’istituto di patologia speciale chirurgica e propedeutica clinica, presso il quale nel 1946 iniziò la sua carriera come assistente volontario con la qualifica di anestesista. Indirizzato da Valdoni allo studio dell’anestesia e delle tecniche di rianimazione, nel 1947 e nel 1948, usufruendo di una borsa di studio del British Council, frequentò i centri specialistici di Londra, Liverpool, Sheffield e Oxford.
Tornato in sede, il 1° dic. 1950 il M. divenne assistente di ruolo e nel luglio 1952 conseguì il diploma di specializzazione in anestesia: gli furono allora affidati gli incarichi annuali dell’insegnamento, presso la scuola di perfezionamento in anestesia, di fisica applicata all’anestesia, di anestesia clinica e di rianimazione. Conseguita la libera docenza in anestesiologia nel maggio 1954, nel successivo novembre fu nominato aiuto di ruolo, quindi dall’anno accademico 1959-60 fu incaricato dell’insegnamento ufficiale della disciplina. Classificato nella terna dei vincitori al primo concorso bandito in Italia per professore straordinario di anestesiologia nel 1962, l’anno successivo la facoltà medica di Roma lo chiamò per assumere come straordinario la direzione della cattedra di anestesiologia, della quale divenne direttore ordinario nell’anno accademico 1962-63. Fu inoltre presidente della Società italiana di anestesiologia.
La scuola di perfezionamento in anestesia era stata istituita nell’Università di Roma nell’anno accademico 1950-51 e affidata alla direzione dapprima di R. Paolucci di Valmaggiore, direttore della clinica chirurgica, presso la quale, al policlinico Umberto I, e con l’utilizzazione dei suoi materiali si svolgevano i corsi, successivamente, dal 1958-59, di Valdoni. Divenutone direttore, il M. ne incrementò l’attività didattica e scientifica, rendendola autonoma e nettamente distinta dalla clinica chirurgica, e fondò il reparto clinico di terapia intensiva e rianimazione. Avviata l’operosità clinica della struttura, provvide inoltre a elevarne al massimo grado la potenzialità di interventi assistenziali, ampliandone il campo di applicazione al di là dall’ambito strettamente chirurgico: realizzò, infatti, un centro pilota di rianimazione e un’organizzazione di pronto soccorso di competenza del reparto rianimazione; pianificò l’istituzione di un centro veleni munito di computer a disposizione telefonica per l’Italia; creò un reparto centralizzato con monitorizzazione completa e centrale di sorveglianza collegata in permanenza con il centro radio della Croce rossa italiana (CRI); contribuì alla realizzazione presso il policlinico Umberto I di Roma di una grande struttura per il trattamento delle disbaropatie.
Intensa e di elevato livello fu anche l’attività di ricerca scientifica svolta dal M. nei vari settori della specialità, dai problemi di farmacologia riguardanti le varie sostanze utilizzate in anestesia alle innovazioni tecniche, alla messa a punto di modelli organizzativi di pronto intervento. Effettuò ricerche sul curaro, il cui impiego come coadiuvante dell’anestesia chirurgica, al fine di provocare un rilasciamento muscolare per ottenere il quale sarebbero necessarie elevatissime dosi di anestetici generali non prive di pericolo, era stato proposto solo nel 1942 da H.R. Griffith e G.E. Johnson (si veda Enc. medica italiana, IV, col. 1919, s.v. Curaro e sostanze curarosimili) e sugli agenti curarizzanti (Un nuovo mezzo terapeutico: il curaro, in Recenti progressi in medicina, III [1947], pp. 153-172; Il curaro nell’anestesia chirurgica; prime esperienze cliniche, in Il Policlinico, sez. pratica, LV [1948], pp. 295-302; Considerazioni sull’impiego di alcuni nuovi curarizzanti sintetici, in Giorn. italiano di anestesiologia, XVI [1950], pp. 265-273, in collab. con L. Marghieri; New short-acting curarising agent, in Anesthesia and analgesia, XXXI [1952], pp. 243-250, in collab. con R. Ottolenghi - C. Manni); condusse studi clinici e sperimentali sugli effetti esercitati, in diverse condizioni fisiopatologiche, da vari farmaci anestetizzanti, alcuni già largamente impiegati come l’etere (Le convulsioni da etere, in Recenti progressi in medicina, IV [1948], pp. 43-53), numerosi altri di più recente o recentissima introduzione nella pratica anestetica (Indicazioni e limiti nell’impiego della procaina endovenosa nell’anestesia chirurgica, in Minerva anestesiologica, XIX [1953], pp. 79-104, in collab. con C. Manni; L’alcool etilico endovenoso come analgesico complementare nella anestesia chirurgica, ibid., XXI [1955], pp. 175-179, in collab. con G. Moricca; Modificazioni della velocità di circolo in corso di anestesia generale con tiobarbiturici, ibid., XXV [1959], pp. 421-425, in collab. con G.P. Novelli; Considerazioni in tema di reazione attuale dei farmaci impiegati in anestesia e rianimazione, ibid., XXVI [1960], pp. 255-259, in collab. con G.D. Drago - G.P. Novelli; Ulteriori indagini sperimentali sulla distribuzione del decametonio radioattivo, ibid., XXVII [1961], pp. 283-288, in collab. con C. Manni - G. Moricca; Experimental studies on the fate of decamethonium, in Canadian Anaesthetists’ Society Journal, VIII [1961], pp. 458-467, in collab. con B. Giovanella et al.; Un nuovo agente anestetico per inalazione: il metossiflurano, in Minerva anestesiologica, XXVIII [1962], pp. 225-231, in collab. con C. Manni; Un nuovo anestetico generale per via endovenosa: la tiamina, in Acta anaesthesiologica, XV [1964], pp. 815-828, in collab. con F. Valenti; Distribuzione del tiopentale sodico nei tessuti fetali, in Il Policlinico, sez. pratica, LXXVI [1969], pp. 669-673, in collab. con E.V. Cosmi et al.; Effetti della propanidide sulla contrattilità uterina, sullo stato acido-base e sulla frequenza cardiaca del feto, e sulle condizioni cliniche del neonato, in Acta anaesthesiologica, XXI [1970], pp. 597-607, in collab. con E.V. Cosmi); si occupò dei rapporti e dei fenomeni di interazione tra anestesia generale, metabolismo organico, normale fisiologia respiratoria e circolatoria e trauma chirurgico, degli incidenti in corso di anestesia, dell’assistenza nel decorso postoperatorio (La terapia endovenosa con fluidi quale fattore di «stress», in Minerva anestesiologica, XXVI [1960], pp. 337-343, in collab. con A. Mosca; Anestesia generale e la reazione neuroendocrina al trauma chirurgico, in Il Policlinico, sez. pratica, LXIX [1962], pp. 418-428, in collab. con C. Manni - G. Moricca; Influenza dell’anestesia generale sull’omeostasi neuroendocrina in speciali condizioni sperimentali, in Gazzetta internazionale di medicina e chirurgia, LVII [1962], pp. 1278-1292, in collab. con R. Cavaliere et al.; Incidenti rari ed eccezionali in corso di anestesia, in Acta anaesthesiologica, XV [1964], pp. 533-545; Considerazioni sull’impiego delle soluzioni di idrolisati proteici nella nutrizione parenterale, ibid., XVI [1965], pp. 165-189, in collab. con C. Altissimi - D. Corbi; Moderne vedute in tema di fisiopatologia clinica e terapia dell’insufficienza renale acuta, in Il Policlinico, sez. medica, LXXIII [1966], pp. 191-238; Recenti acquisizioni sulla etiopatogenesi e sulla terapia degli stati di shock, in Acta anaesthesiologica, XXII [1971], pp. 222-238); recò validi contributi alla tecnica anestesiologica (Uso clinico dell’elettrostimolatore cardiaco (pacemaker artificiale), in Il Policlinico, sez. pratica, LXVII [1960], pp. 169-176, in collab. con G.P. Novelli - R. Ottolenghi; Attività farmacologiche e detossificazione di alcuni farmaci in ipotermia, in Gazzetta internazionale di medicina e chirurgia, LXVII [1962], pp. 1235-1248; Esperienza clinica con una nuova tecnica di anestesia generale: «neuroleptoanalgesia», in Il Policlinico, sez. pratica, LXX [1963], pp. 961-972, in collab. con C. Manni - R. Trifogli; Effetti emodinamici della ventilazione artificiale dei polmoni attuata con «respiratori» diversi, in Acta anaesthesiologica, XV [1964], pp. 1-15, in collab. con A. Reale - F. Valenti; Un nuovo respiratore automatico: il «ventilatore» di Manley, ibid., pp. 383-394; Recenti acquisizioni e nuove applicazioni di neuroleptoanalgesia, ibid., XVI [1965], suppl. 3, pp. 1-4; Un apparecchio originale per il controllo del funzionamento dei «segna-passi» artificiali: il «pacemaker-control», in Il Policlinico, sez. pratica, LXXV [1968], pp. 1061-1072, in collab. con F. De Bellis) e alla chirurgia dei trapianti: Il trapianto del cuore (ricerche sperimentali sull’omotrapianto etero ed ortotopico con riferimenti alla conservazione dell’organo in vitro), ibid., LXXIV [1967], suppl., pp. 1-22, in collab. con F. Virno et al.) e cardiovascolare (L’anestesia per la chirurgia del cuore e dei grossi vasi, in Giorn. italiano di anestesiologia, XVI [1950], pp. 386-399; Anaesthesia for cardiovascular surgery, in Anesthesia and analgesia, XXXI [1952], pp. 177-184, in collab. con C. Manni; Problemi di anestesia nella chirurgia correttiva della stenosi mitralica, in Minerva anestesiologica, XX [1954], pp. 34-43; Arresto cardiaco «controllato» con mezzi farmacologici in chirurgia «a cuore aperto». Tecnica e risultati clinici, in Gazzetta internazionale di medicina e chirurgia, LXVII [1962], pp. 1263-1277).
Importante fu anche l’apporto del M. all’organizzazione del servizio di terapia intensiva con sorveglianza continuativa centralizzata, consistente nel rilievo dei dati relativi ai parametri fisiologici più importanti nei diversi pazienti e nella loro trasmissione a una «centrale di sorveglianza» (Il cosiddetto «monitoraggio centralizzato» per l’assistenza dei degenti…, in Il Policlinico, sez. pratica, LXXIII [1966], pp. 1061-1075, in collab. con A. Galassini), alla realizzazione della grande camera iperbarica «113» del policlinico Umberto I di Roma, unico impianto fisso del genere esistente sulla costa tirrenica tra Napoli e Livorno (La terapia iperbarica nel trattamento delle disbaropatie, in Acta anaesthesiologica, XVIII [1967], suppl. 1, pp. 3-22), al progetto dell’istituzione di un sistema di ambulanze munite di radiotelefono e attrezzature di rianimazione affidate a personale specializzato (I servizi ospedalieri di rianimazione e di pronto soccorso nella loro proiezione extraospedaliera, ibid., XX [1969], pp. 139-147, in collab. con U. Porzi - F. Tugnoli).
Tra i numerosi lavori del M. merita ancora di essere ricordata l’esauriente trattazione Morte e rianimazione da annegamento, in Minerva anestesiologica, XXXVI (1970), pp. 381-478, in collab. con C. Manni; curò inoltre l’edizione italiana del trattato di W.D. Wylie e H.C. Churchill-Davidson A practice of anaesthesia, pubblicata a Milano nel 1962 con il titolo Anestesia clinica (2ª ed., ibid. 1969).
Il M. morì a Roma il 4 ott. 1972 in seguito a un incidente automobilistico.
Fonti e Bibl.: Necr., in Minerva anestesiologica, XXXVIII (1972), 12, p. 4; XXXIX (1973), 1, p. 1; in Atti della Acc. Lancisiana di Roma, a.a. 1972-73, n.s., XVII (1973), 1, pp. 75-78; in Università degli studi di Roma. Annuario per gli a.a. 1971-72 e 1972-73, Roma 1976, pp. 1741 s.; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 192 s.; II, p. 509; G. Bellucci, Storia della anestesiologia, Padova 1982, p. 481.