MALCOVATI, Piero
Nacque da Angelo e da Maria Lardera il 12 apr. 1902 a Pavia, dove, concluso il primo ciclo di studi e vinto il concorso per un posto di alunno del collegio Ghislieri, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia. Allievo interno, durante gli anni del corso, presso l'istituto di clinica medica generale, comunicò alle sedute della Società medico-chirurgica i risultati di alcuni suoi studi di fisiopatologia clinica che costituirono l'argomento della sua tesi di laurea: Ricerche sulla riserva alcalina del sangue durante la terapia insulinica del diabete, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XXXVI (1924), pp. 493-505; Sulla riserva alcalina del sangue nelle nefriti, nell'uremia ed in altre forme morbose, ibid., n.s., I (1926), pp. 101-111.
Laureatosi a pieni voti e con lode il 25 luglio 1925, ottenne il premio Sangallo per il migliore esame di laurea dell'anno accademico; quindi, vinta la borsa di studio Camillo Golgi per il perfezionamento nella specialità, il 1( dicembre entrò come assistente nella clinica ostetrico-ginecologica dell'Università pavese diretta da E. Alfieri. Nell'ottobre 1927 seguì il maestro, che aveva assunto la direzione della clinica ostetrico-ginecologica Mangiagalli dell'Università di Milano; conseguita la libera docenza in ostetricia e ginecologia nel 1932, nel 1935 fu nominato primo aiuto.
Aveva inizio in questo periodo l'attività didattica del M.: incaricato più volte di svolgere corsi di diagnostica istopatologica, di semeiotica e di diagnostica ginecologica per allieve ostetriche, laureandi e specializzandi, dal 1939 al 1943 fu incaricato dell'insegnamento complementare di scienza dell'ortogenesi agli studenti del quarto anno del corso di laurea in medicina e chirurgia.
Richiamato alle armi nel 1940, fu impiegato come maggiore medico della Marina militare con il grado di caporeparto di chirurgia sulla nave ospedale "Arno", adibita al trasporto dei feriti dall'Africa settentrionale. Congedato nel 1942 su richiesta dell'Università di Milano, riprese servizio nella clinica Mangiagalli. Il 16 ag. 1943 si adoperò per porre rimedio alla grave situazione determinatasi nella clinica dopo l'incursione aerea della notte precedente, sistemando circa 100 pazienti che vi erano ricoverate presso le scuole comunali di Binasco.
Nominato nel 1945 commissario del collegio provinciale delle ostetriche di Milano, nel 1946 il M. fu chiamato a dirigere l'istituto ospitaliero provinciale di maternità: migliorò radicalmente la struttura, realizzando un nuovo corpo destinato a ospitare la biblioteca, il laboratorio, le sale per i neonati e le sale parto. Successivamente, nel 1948, presso l'ospedale-scuola-convitto Principessa Iolanda, della Croce rossa italiana, fondò, assumendone la direzione che mantenne fino al 1955, una sezione ostetrico-ginecologica destinata all'istruzione delle infermiere per l'assistenza generica della donna durante il parto e il puerperio e per una corretta puericultura postnatale. In questa sede realizzò e diresse un consultorio prematrimoniale e istituì un centro di preparazione psicoprofilattica al parto.
Nella psicoprofilassi per la preparazione al parto (pratica volta a interrompere il circolo vizioso paura-tensione-dolore-paura), seguendo le indicazioni di F. Lamaze, il M. mise a punto un metodo di preparazione di gruppo consigliato dal russo A. Nikolaev, preferendolo a quello individuale adottato da G.D. Read che, in quanto operante attraverso un rapporto personale basato su un meccanismo di suggestione, riteneva pericolosamente in grado di indurre uno stato ipnotico. Convinto della bontà dell'iniziativa, nel 1955 ottenne dalla Provincia l'autorizzazione a inviare presso l'Institut de maternité di Parigi, diretto da Lamaze, un medico e due ostetriche del centro milanese per bene studiare e apprendere il metodo. In breve tempo poté documentare i favorevoli risultati ottenuti in centinaia di casi, dandone notizia alla comunità scientifica in occasione di un simposio internazionale svoltosi a Roma; il metodo psicoprofilattico fu approvato ed elogiato da Pio XII nel corso di una udienza riservata agli ostetrici dei Paesi occidentali. Al M. spetta dunque il merito di aver introdotto nella specialità i metodi della medicina psicosomatica (Introduzione alla psicoprofilassi ostetrica, in Riv. di ostetricia e ginecologia pratica, XLII [1960], pp. 699-715; Medicina psicosomatica in ostetricia, in Medicina psicosomatica, VII [1962], pp. 117-162).
Specializzato in idroclimatologia e tecnica ospedaliera, il M., dopo lo studio di due scritti medievali sulle terme partenopee, rinvenuti a Napoli nel 1941 durante il servizio militare (Precetti ginecologici in due antiche trattazioni sulle terme napoletane, in Annali di ostetricia e ginecologia, LXVI [1944], pp. 105-115), coltivò un costante interesse per il trattamento crenoterapico delle affezioni femminili (Le cure termali in ginecologia. Relazione al XXVII Congresso nazionale di idroclimatologia, in Annali di ostetricia e ginecologia, LXX [1948], pp. 503-531; La climatoterapia nel campo ostetrico-ginecologico, in Riv. di ostetricia e ginecologia pratica, XXXII [1950], pp. 9-14): in collaborazione con Alfieri redasse il capitolo Malattie ginecologiche nel II volume del Trattato di idroclimatologia diretto da M. Messini, Bologna 1951, pp. 1831-64. Fu presidente della Fondazione Società termale di Lacco Ameno di Ischia e vicepresidente della sezione Alta Italia di idroclimatologia.
Il M. fu anche autore di numerosi studi patologici e clinici nel campo ostetrico ginecologico, tra i quali si ricordano: Intradermovaccini alla Goldemberg e filtrati alla Besredka nelle forme infiammatorie ginecologiche, in Annali di ostetricia e ginecologia, IL (1927), pp. 465-497; Sui risultati remoti della chirurgia conservatrice degli annessi nelle forme infiammatorie ginecologiche, ibid., LII (1930), pp. 1206-1253; Il nuovo codice penale nell'esercizio ostetrico-ginecologico, in La Clinica ostetrica e ginecologica, XXXIV (1932), pp. 720-736; Il metodo Alfieri (accorciamento endoperitoneale dei legamenti rotondi) per la cura chirurgica delle retrodeviazioni uterine, in Annali di ostetricia e ginecologia (1936), suppl., pp. 225-258; Le moderne vedute sulla istopatogenesi e classificazione dei tumori ovarici, in La Clinica ostetrica e ginecologica, L (1948), pp. 75-80; Storia, compiti, organizzazione della profilassi prematrimoniale, in Profilassi prematrimoniale, Bologna 1949, pp. 37-122; I fattori ereditari nella patologia ostetrico-ginecologica, in Arch. di ostetricia e ginecologia, LVI (1951), pp. 484-505. Fu inoltre autore della trattazione Patologia chirurgica dei genitali femminili nel IV volume del trattato diretto da G. Castiglioni Patologia chirurgica, Milano 1950, pp. 209-351.
Membro di numerose società scientifiche italiane e straniere, il M. fu vicepresidente della Società italiana di ostetricia e ginecologia e della Società internazionale di psicoprofilassi ostetrica; consulente delle terme di Salsomaggiore, consigliere di presidenza della Associazione medica italiana di idroclimatologia, dirigente della sezione ginecologica del Centro di genetica medica di Milano, fu anche membro della giunta consultiva dell'Alta Italia per l'Opera nazionale maternità e infanzia, della commissione di studio dell'Istituto di medicina sociale di Roma per il lavoro femminile, del comitato di consulenza per l'ostetricia e la ginecologia dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro le malattie. Fu redattore capo e condirettore delle riviste specialistiche L'Arte ostetrica e Annali di ostetricia e ginecologia.
Morì a Milano il 27 maggio 1963. Era sposato con Vera Menegazzi con la quale aveva avuto quattro figli.
Nello stesso anno veniva assegnato a suo nome il premio Isimbardi dalla Provincia di Milano, e il 24 ott. 1964 il presidente della Provincia di Milano A. Casati intitolava al suo nome il Centro di preparazione psicoprofilattica al parto dell'Istituto provinciale per la maternità. Allievi ed estimatori istituirono alla sua memoria un posto di alunno presso il collegio Ghislieri di Pavia e una borsa di studio per la specializzazione in ostetricia e ginecologia presso l'Istituto provinciale per la maternità di Milano.
Fonti e Bibl.: Documenti nell'archivio privato della famiglia Malcovati a Pavia. Necr., in La Clinica ostetrica e ginecologica, LXV (1963), p. 491 e in Annali di ostetricia e ginecologia, LXXXV (1963), pp. 504-509; O. Viana - F. Vozza, L'ostetricia e la ginecologia in Italia, Milano 1933, ad ind.; P. Malcovati, Curriculum vitae, Milano 1939; P. Mutti - N. Vaglio, La ginecologia in Italia, in Atti della Soc. italiana di ostetricia e ginecologia, suppl. al vol., XLVIII (1963), pp. 235 s.; Ricordo di P. M., a cura degli Amici del Comitato promotore delle onoranze, Pavia-Milano 1967.