CALAMANDREI, Piero
Giurista, scrittore e uomo politico, nato a Firenze il 21 aprile 1889. Professore ordinario di procedura civile nella università di Firenze, esercita anche l'avvocatura. Già membro della Consulta nazionale e poi della Costituente, ora è deputato alla Camera. Presidente, dal 1946, del Consiglio nazionale forense; socio nazionale dei Lincei.
Come giurista il C. si è dedicato principalmente al diritto processuale civile, fondando anche, con G. Chiovenda e F. Carnelutti, La Rivista di diritto processuale civile, che tuttora dirige insieme con quest'ultimo. Le sue principali opere in questo campo (molte delle quali tradotte in varie lingue) sono: La chiamata in garanzia (Milano 1913); La cassazione civile (2 voll., Torino 1920); Il procedimento monitorio (Milano 1926); Studi sul processo civile (5 voll., Padova 1930-47); Istituzioni di diritto processuale civile (2 voll., Milano 1943). Recentemente la sua attività scientifica si è estesa al campo del diritto costituzionale.
Le esperienze dell'uomo di legge hanno anche fornito materia, al C., di arguta riflessione morale in alcuni libri (Troppi avvocati!, Firenze 1921; Elogio dei giudici scritto da un avvocato, ivi 1935) dal vivo risalto stilistico; o addirittura, alimentando una sua genuina vena poetica (La burla di primavera, fiabe, Milano 1922; Colloqui con Franco, Firenze 1923; I poemetti della bontà, ivi 1925), gli hanno dettato le belle pagine autobiografiche dell'Inventario della casa di Lampagna (Roma 1945), in cui la tradizione del bozzettismo toscano felicemente si concilia con le liriche esigenze della prosa d'oggi. Il C. ha fondato e dirige in Firenze, dal 1945, Il Ponte, una delle migliori riviste italiane di letteratura e politica.
Bibl.: A. Piccone Stella, in La Nuova Europa, 17 giugno 1945; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, IV, Bari 1946, pp. 259-65.